Più azioni o bond? Come costruire il mix perfetto

Gli strumenti di pianificazione finanziaria aiutano a raggiungere i propri obiettivi di investimento, senza cedere all’emotività.  

Sara Silano 21/03/2014 | 09:49
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Punti chiave

-Conoscere la propria capacità di risparmiare, fissare l’orizzonte temporale e l’obiettivo futuro sono i primi passi della pianificazione.
-Simulando diversi mix di azioni e obbligazioni, si ottengono scenari con differenti probabilità di raggiungere l’obiettivo.
-Gli strumenti di pianificazione non sostituiscono la consulenza di un professionista finanziario.

Quanto devo risparmiare ogni anno per fare fronte a spese future o per la pensione? E’ una domanda tanto importante quanto difficile a cui rispondere. Le variabili sono molte: il reddito disponibile, le uscite correnti, i debiti legati a mutui o finanziamenti, le prospettive reddituali future, e così via. Il “quanto” è strettamente legato al “come”.

Supponiamo di avere un reddito annuo netto di 30 mila euro e di riuscire a mettere da parte ogni mese mediamente 1.000 euro. Ipotizziamo anche di avere accantonato 36 mila euro negli ultimi tre anni. Come possiamo allocare le risorse tra azioni, obbligazioni e liquidità? Quali sono i risultati di differenti asset allocation?

Tenere un budget familiare, nel quale segnare le entrate, le uscite e i risparmi, aiuta ad avere un approccio razionale alla gestione dei soldi, non dominato dalle emozioni. Serve anche per non inseguire le mode del momento negli investimenti. Per farlo, oggi esistono molti programmi e applicazioni online.

Obiettivi finanziari
Per la simulazione dei diversi scenari di allocazione delle risorse, Morningstar mette a disposizione uno strumento, l’Asset Allocator, che si può consultare nella sezione Premium. L’investitore deve indicare il patrimonio disponibile (nel nostro esempio precedente 36 mila euro) e il risparmio annuo (12 mila), quindi specificare l’orizzonte temporale (ad esempio, fra 8 anni  voglio acquistare una casa) e l’obiettivo finanziario (120 mila euro).

L’Asset Allocator permette di vedere le probabilità di raggiungere l’obiettivo con differenti mix di portafoglio. Scegliendo un asset allocation molto conservativa (50% obbligazioni, 32% azioni e il resto liquidità) avrò un tasso di rendimento atteso più basso rispetto a un portafoglio interamente azionario, a fronte di un minor rischio (inteso come volatilità). Nell’esempio precedente, le probabilità di avvicinarmi all’obiettivo sono maggiori con un’allocazione aggressiva. Tra i due opposti, esistono poi altre combinazioni delle differenti classi di attivo (conservativo, moderato e aggressivo).

Rischi e rendimenti
Storicamente, le azioni hanno dato migliori risultati nel lungo periodo. Tuttavia, scegliendo un profilo di questo tipo, l’investitore deve essere disposto ad affrontare periodi in perdita, quindi avere una buona tolleranza al rischio e “nervi saldi”. In caso contrario, è preferibile un’allocazione più tranquilla.

E’ bene sottolineare che gli scenari sono il risultato di stime sui rendimenti delle diverse asset class e quindi relative all’andamento dei tassi di interesse, alla remunerazione della liquidità e all’inflazione. Le simulazioni sono calcolate sulla base delle performance passate per cui i risultati sono ipotetici e non predittivi del futuro. E’ necessario quindi confrontarsi sempre con un professionista finanziario.

Il merito di questi strumenti, però, è quello di rendere razionale il processo decisionale, perché si ha una chiara visione dei diversi scenari, delle probabilità di successo nel raggiungere gli obiettivi finanziari e delle variazioni che avvengono modificando una delle varie variabili, ad esempio l’investimento annuo o l’orizzonte temporale.

Pensioni, più variabili
Rispetto alla pianificazione finanziaria per una spesa futura, quella previdenziale richiede che si considerino altri fattori, quali il tasso di sostituzione, ossia il rapporto tra la prima rendita pensionistica e l’ultimo reddito, la normativa in merito all’età di ritiro dal lavoro, l’adesione o meno alle diverse forme complementari e le loro caratteristiche. Altra variabile da tenere in considerazione, non solo per la previdenza ma per tutti i tipi di pianificazione patrimoniale, è il trattamento fiscale, che non è inglobato nell’Asset Allocator.

Nonostante siano imperfetti, questi strumenti sono comunque utili per raggiungere i propri obiettivi finanziari, senza inciampare in errori comportamentali che possono diventare fatali.

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Info autore

Sara Silano

Sara Silano  è caporedattore di Morningstar in Italia

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