Etf, le regole per fare trading

Ecco nove semplici suggerimenti per acquistare e vendere, senza incorrere in costi eccessivi.

Esko Mickels 14/03/2012 | 09:08
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Gli Exchange traded fund hanno una struttura simile a quella dei fondi comuni di investimento, in quanto hanno un portafoglio composto da molti titoli. Ma il funzionamento dei replicanti è analogo a quello delle azioni quotate,  poichè possono essere scambiate in tempo reale sui mercati regolamentati e sono soggetti alle commissioni di negoziazione. Questi costi hanno un impatto significativo se l’investitore effettua un alto numero di transazioni o la fee applicata dall’intermediario è elevata.

Alla luce di questi aspetti operativi, ecco una serie di suggerimenti utili per migliorare l’attività di trading sugli Etf.

1. Evitare di eseguire ordini in prossimità dell’apertura e chiusura del mercato
Nei primi movimenti il prezzo degli Etf può essere influenzato dalla differenza (a premio o a sconto) tra il valore di chiusura del giorno precedente e il valore patrimoniale netto (o Nav - Net asset value). Ciò può comportare variazioni nella direzione opposta delle attività sottostanti. Il gap può durare più o meno a lungo ed essere accentuato per i replicanti specializzati su mercati esteri con differente fuso orario.

Gli aggiustamenti del mattino interessano anche i prezzi dei titoli sottostanti in apertura. In chiusura, invece, i market maker spesso attuano strategie di copertura delle posizioni in essere. Questi fattori aumentano la volatilità degli Etf spesso causando rapidi cambiamenti dei prezzi e aumentando lo spread tra domanda e offerta. Una buona pratica è quella di evitare transazioni durante i primi e gli ultimi 30 minuti di giornata.

2. Non scherzare con la volatilità
Durante i giorni di elevata volatilità i movimenti dei prezzi dei titoli sottostanti possono temporaneamente far allontanare il Nav del fondo dal proprio bid-ask spread (la differenza tra il prezzo di vendita più basso e il prezzo di acquisto più alto) molto probabilmente causando un ampliamento di questo differenziale.

3. Utilizzare dei limtiti d’ordine
Quando c'è un forte divario tra domanda e offerta, piazzare un limit order (che limita il prezzo che si è disposti a pagare) e attendere che il mercato si muova in questo senso può essere saggio. Gli ordini di mercato che vengono eseguiti subito, al miglior prezzo disponibile in quel momento, vanno bene per gli Etf molto liquidi e con spread ridotti. D’altra parte, il rischio di usare un ordine limitato è di non vederlo eseguito.

4. Scegliere Etf con una buona liquidità
Se possibile, è preferibile selezionare degli Etf che abbiano uno spread bid-ask contenuto e un buon volume di scambi. In questo modo si aumenta la probabilità che l’ordine eseguito rapidamente e con un piccolo differenziale di prezzo.

5. Operare mentre il mercato replicato è aperto
Se si opera con un Etf che ha titoli esteri in portafoglio, come gli Stati Uniti o qualsiasi mercato emergente per un investitore europeo, è meglio fare le transazioni solo quando la Borsa sottostante è aperta. È sempre bene controllare gli orari dei mercati sottostanti, soprattutto quelli delle materie prime.

6. Mettere un limite alle perdite
Uno stop-loss si attiva automaticamente quando il prezzo di un Etf scende sotto un livello predeterminato. Il tipo più utilizzato di stop-loss è fissare un prezzo di vendita per limitare le perdite. Un altro tipo di stop-loss è quello che viene chiamato trailing stop-loss, attraverso il quale si aumenta il prezzo limite man mano che il valore dell’Etf sale. In questo modo, ci si può proteggere senza perdere i profitti realizzati.

Tuttavia, in momenti di alta volatilità questa strategia può risultare problematica. Se si fissa lo stop-loss stretto si rischia di liquidare la posizione troppo presto, perdendo eventuali rialzi. Se lo si fissa troppo ampio si rischia di andare incontro a forti perdite. Per questo, l’utilizzo dello stop-loss è una strategia più consigliabile nel breve periodo.

7. Prestare attenzione ai costi di transazione
Uno dei modi più veloci di perdere soldi è pagare commissioni di brokeraggio troppo elevate. Bisogna calcolare quanto si paga sia per l’acquisto che per la vendita. Questi costi diventano particolarmente pesanti se si effettuano molti scambi di piccole somme di denaro. I costi di intermediazione variano notevolmente in base alla frequenza di negoziazione e alle dimensioni degli scambi.

8. Attenzione ad usare Etf a leva
Gli Etf a leva amplificano i movimenti dei prezzi, rendendo ancora più importante ricercare un’esecuzione efficiente dell’ordine. Dal momento che sono stati progettati per replicare l’andamento giornaliero di un indice sottostante o di un particolare contratto a termine, se si mantiene lo strumento per un lungo periodo, esso soffre una deviazione dal benchmark. Se si desidera mantenere l’esposizione a leva corretta, si deve ribilanciare spesso, il che è una pratica costosa.

9. Occhio al numero di market maker
I market makers generano liquidità e aiutano a mantenere i prezzi della domanda e dell’offerta vicini al Nav dell’Etf, quindi maggiore è il loro numero, migliori sono le condizioni di mercato. Per sapere quanti sono i market maker, si può consultare il sito dell’emittente, dell’intermediario o del circuito di negoziazione.

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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