Seduta nervosa per i listini europei. Solo il settore auto è stato vivace. Nonostante i dati sull'inflazione europea, che ha confermato il miglioramento in ottobre, i listini sono stati frenati da alcune trimestrali al di sotto delle attese.
A Milano, dove l’indice Ftse/Mib si è fermato sulla parità, c’è stato il freno dei bancari e dei petroliferi. La protagonista è stata Telecom Italia: il rafforzamento di Xavier Niel, che ha comunicato posizioni lunghe sul 15% circa del capitale, ha scatenato gli scenari di operazioni straordinarie in arrivo sul titolo o di un confronto tra Vivendi e lo stesso Niel e spinto le azioni ai massimi dal 2008.
New York cambia umore
Negli Stati Uniti, gli indici a Wall Street si muovono intorno a quota zero. I dati macro danno una foto contraddittoria dello stato di salute dell’economia americana. L’indice sulla fiducia dei consumatori calcolato dall'Università del Michigan è salito a 90 punti nella rilevazione di fine ottobre dagli 87,2 di fine settembre. Il dato è peggiore delle attese degli analisti, che si attendevano un incremento più marcato a quota 92,5 punti. Ben oltre le attese, invece, l'indice dell'attività economica dell'area di Chicago a ottobre. L'indice Purchasing Management ha segnato un rialzo a 56,2 punti rispetto ai 48,7 punti del mese precedente. Gli analisti si aspettavano una lettura più contenuta a 49 punti.
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