Giornata nera per i listini asiatici. La Banca del Popolo cinese ha deciso di iniettare nel sistema finanziario 120 miliardi di yuan (la maggior operazione negli ultimi 19 mesi), proseguendo nella politica di sostegno all’economia del paese attraverso la svalutazione della valuta. Le Borse della regione sono crollate. Shanghai ha ceduto il 6,13%, Hong Kong l’1,16%. Male anche Tokyo che ha chiuso a -0,32%.
Piazza Affari poco mossa
Avvio contratto per i listini di Eurolandia. La mossa della Banca centrale cinese invita gli operatori alla prudenza e questo spiega il ritracciamento degli indici in apertura. Milano viaggia attorno alla parità. Male i finanziari, che risentono delle previsioni circa la possibilità di nuovi aumenti di capitale per molti istituti non quotati. Vendite anche sugli industriali e sui titoli legati al petrolio come Saipem e Tenaris.
Il calendario economico non prevede per la giornata la pubblicazione di dati sensibili per il mercato europeo. Negli Usa, invece, saranno resi noti nel pomeriggio gli aggiornamenti relativi alle nuove concessioni edilizie e all’avvio di nuovi cantieri.
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