Gli Etp tirano il fiato

Il nuovo anno comincia con una raccolta mondiale moderata (11,6 mld), ma con il record storico in Europa. La guerra delle valute spinge i replicanti con copertura monetaria.

Valerio Baselli 23/02/2015 | 10:43
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Gli Exchange traded product, dopo un 2014 che ha visto battere ogni record, riprendono fiato. Nel mese di gennaio, infatti, la raccolta netta mondiale dei replicanti si attesta a 11,6 miliardi di dollari, un sesto ripetto al mese precedente. A fine mese, i fondi passivi quotati nel mondo sono 2.776 (meno dei 2.797 di fine dicembre), i quali gestiscono complessivamente un patrimonio pari a 5.420 miliardi. A dirlo è il consueto report ETF Landscape – Industry Highlights, pubblicato dal BlackRock Investment Institute.

Nonostante il passo generale più lento, il dettaglio geografico riserva alcune sorprese. Il 2015, infatti, è partito con un ritmo record in Europa, dove gli Etp quotati hanno segnato una raccolta mensile pari a oltre un quinto dei flussi totali del 2014 (13,7 miliardi). L’annuncio di un piano di quantitative easing da parte della Bce più aggressivo del previsto è stato ben accolto dal mercato – si legge nel report – il che ha contribuito a registrare flussi pari a 8,4 miliardi di dollari sui replicanti azionari paneuropei.

Flussi su Etp coperti e materie prime. Fuga dalla Cina
Inoltre, gli investitori si sono dimostrati restii a lasciarsi condizionare dalle bizze del mercato monetario. L’andamento dei tassi di cambio, in particolare l’apprezzamento del dollaro nei confronti dell’euro, ha infatti portato a un nuovo massimo mensile di 6,9 miliardi di dollari raccolti dagli Etp con copertura valutaria; i flussi sono stati soprattutto concentrati su replicanti con esposizioni su Europa, Australasia e Medio Oriente.

Gli strumenti dedicati ai mercati azionari emergenti, invece, hanno lasciato per strada 2,3 miliardi nel mese di gennaio. Male soprattutto gli Etp “cinesi” con 5,5 miliardi di riscatti.

Bene la raccolta a reddito fisso. La volatilità dei mercati azionari, l’incertezza sulla crescita globale e l’annuncio degli stimoli da parte della Bce – prosegue lo studio – hanno contribuito al perdurare della domanda di Etp obbligazionari, pari a 13 miliardi di dollari, e mantenuto una pressione al ribasso sui tassi di interesse.

Infine, gli Etc, dedicati alle materie prime, hanno registrato un’accelerazione a 5,2 miliardi, la raccolta mensile migliore in quasi cinque anni a causa di afflussi sul greggio a seguito del crollo dei prezzi del petrolio, così come si sono osservati i primi significativi afflussi sull’oro dallo scorso giugno.

Secondo il report di BlackRock, i primi tre replicanti per flussi in entrata a livello globale da inizio anno sono: WisdomTree Europe Hedged Equity, SPDR Gold e Vanguard S&P 500. La classifica dei deflussi è invece guidata da SPDR S&P 500, PowerShares QQQ e Financial Select SPDR.

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Info autore

Valerio Baselli

Valerio Baselli  è Giornalista di Morningstar.

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