Il mattone scricchiola ancora

In Usa i prezzi sono ancora bassi e le banche negano i prestiti. In Inghilterra i valori non coincidono con la situazione del mercato.

Marco Caprotti 29/04/2011 | 15:26
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Gli investitori non si fidano ancora del mercato immobiliare. L’indice Msci del settore a livello mondiale nell’ultimo mese (fino al 28 aprile e calcolato in euro) ha guadagnato lo 0,7%, mentre la performance da inizio anno è negativa per quasi il 4%. Dal mercato del mattone, del resto, non arrivano buone notizie.

In Usa prezzi sempre più giù
Le ultime rilevazioni sull’andamento dei prezzi nelle case negli Stati Uniti indicano un calo di circa il 3%. In pratica i valori degli immobili residenziali stanno toccando i minimi dell’aprile 2009. Deludente resta anche l’andamento delle nuove costruzioni. “Uno scenario del genere sarebbe ideale per acquistare”, spiega una nota di Morningstar. “Tuttavia si notano un po’ di resistenze da parte delle banche a concedere i prestiti necessari”. Una parte del problema sono i tassi di interesse Usa ai minimi storici e con poche possibilità (almeno a sentire la Federal Reserve) di essere alzati nel futuro prossimo. Già in questo modo sarebbe poco remunerativo concedere mutui. “A questo va aggiunto che la situazione della disoccupazione è ancora difficile”, continua la nota. “Questo significa che se si concede un prestito a una famiglia, questa potrebbe non essere in grado di restituirlo. E ai prezzi attuali degli immobili, alla banca non conviene nemmeno rifarsi pignorando l’abitazione”.

Occhio ai valori Uk
In Europa, intanto, qualcuno sembra farsi travolgere dall’entusiasmo. Secondo i dati della società di consulenza immobiliare Rigthmove i prezzi delle case ad aprile sono cresciuti mediamente dell’1,7% rispetto al mese precedente. Il balzo maggiore si è registrato a Londra che, tuttavia, rappresenta un segmento di mercato a parte, condizionato com’è dalla presenza di operatori finanziari i cui guadagni variano a seconda degli andamenti delle Borse. Gli operatori, peraltro, avvertono che una crescita dei prezzi di quel tipo nel Regno Unito non è sostenibile in un momento in cui l’economia dell’isola stenta a ripartire e l’offerta di abitazioni continua a superare la domanda. Un allarme condiviso, peraltro, dalla Bank of England secondo cui il numero di case ancora disponibili sul mercato indica che il real estate di Sua Maestà potrebbe metterci più tempo degli altri a recuperare terreno in caso di ripresa del settore.

Cina sempre sotto la lente
In Asia l’osservata speciale resta la Cina. Gli analisti dell'agenzia di rating Moody’s hanno infatti rivisto al ribasso l’outlook sul mattone dell’ex celeste impero, portandolo a negativo da stabile. “Gli operatori del mattone cinese stanno affrontando una serie di difficoltà operative guidate soprattutto dall’aumento dei tassi di interesse, dall’inasprimento delle misure regolamentari, dalla diminuzione dei prestiti bancari e dall’aumento della domanda”, spiega una nota della società Usa di analisi. Uno scenario che, secondo gli operatori, condurrà inevitabilmente al rallentamento delle vendite e ad una pressione sui margini di profitto e sulla liquidità dei bilanci.

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Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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