Hanno accusato il colpo soprattutto le società di costruzioni, come Dr Horton, Blazer Homes Us e Pulte Homes. Ma non tutti piangono. Brookfield properties, proprietaria del World financial center di New York, ha annunciato profitti più che doppi nel second
o trimestre grazie alla vendita di immobili e al rinnovo di affitti a canoni più alti. La società ha strappato contratti record per uffici nell’area di Manhattan, oltre ad aver beneficiato della forte domanda residenziale in città come Calgary e Alberta, in forte espansione economica grazie al record di petrolio e gas.
In Borsa, tuttavia, l’immobiliare fa fatica. Da inizio anno l’indice Msci world di settore ha perso l’8% e nell’ultimo mese il 6,4% (al 31 luglio 2007). Soffre soprattutto negli Stati Uniti. Dopo aver battuto sistematicamente l’S&P 500 negli anni passati, gli indici dei Reit (le società d’investimento immobiliare quotate americane) hanno accusato pesanti perdite da gennaio, tanto che gli analisti hanno cominciato a domandarsi se non sia in atto una fase correttiva.
Ma l’attenzione è rivolta principalmente al settore dei mutui. Il presidente della Federal Reserve, Ben Bernanke, ha previsto perdite potenziali per cento miliardi di dollari nei subprime, tuttavia le stime potrebbero essere riviste al rialzo. Intanto, Amercian Home Mortgage, uno dei colossi del settore, ha detto di non essere più in grado di fornire finanziamenti per i mutui e sta valutando come uscire dalla crisi, non escludendo l’opzione della liquidazione degli asset.
Segnali di raffreddamento del mercato immobiliare si sono registrati anche in Europa, in particolare in Spagna, dove le nuove costruzioni di case sono scese del 6% nel primo semestre, mentre i prezzi sono cresciuti a un ritmo più lento rispetto al 2006. Inoltre, l’indebitamento delle famiglie, in larga parte legato ai mutui, ha superato gli 850 miliardi di euro, pari all’86% del Prodotto interno lordo (Pil), ma il tasso di morosità è basso (0,4% del totale). Rimane positivo il trend nel Regno Unito, dove, secondo il Land Registry, nell’ultimo anno il valore delle transazioni è cresciuto del 9%, anche se non in modo omogeneo nel Paese, dove è Londra ad avere gli incrementi maggiori.
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