Il glamour non fa il titolo growth

Non anticipano i trend, guardano al passato, sono conservatori e restii al cambiamento. Molti investitori, risparmiatori, ma anche gestori, compiono errori che la finanza comportamentale ha smascherato nel corso del tempo. Evitarli ed avere un disciplinato approccio rigorosamente basato sulla selezione dei titoli è la strategia adottata da Clas Olsson, che, insieme a Jason Holzer, gestisce il fondo Invesco European growth equity.

Sara Silano 06/12/2006 | 14:17
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I mercati europei sono cresciuti molto negli ultimi tre anni (+67% l’Msci Europe). Non crede che le valutazioni dei titoli azionari siano diventate un po’ care?

E’ vero le valutazioni sono aumentate in modo considerevole e alcuni titoli sono diventati costosi, tuttavia l’universo di investimento è ampio, soprattutto se si adotta un approccio non limitato alle grandi capitalizzazioni, per cui si possono ancora trovare opportunità.

Come definisce un titolo “growth”?

Si tratta di aziende di qualità che mostrano una crescita superiore al mercato o hanno tut

te le capacità per accelerare l’incremento degli utili, ma, nello stesso tempo, non incorporano tali potenzialità nei prezzi. La selezione dei titoli è basata primariamente sulla convinzione che l’aumento dei profitti sia il fattore-guida del rialzo dei prezzi nel lungo periodo. In secondo luogo, siamo convinti che le società con un’efficiente gestione del capitale creino valore. Infine, pensiamo che le azioni a sconto rappresentino un’opportunità attraente in termini di rischio/rendimento.

E’ possibile invidiare una correlazione tra stile growth e settori di attività?

Il concetto di “stile” è riferibile principalmente alle singole società ed è difficile rapportarlo ai settori. Il nostro approccio è bottom up, ossia basato sulla selezione azionaria, a prescindere dal quadro macro. Ad esempio, abbiamo in portafoglio Anglo Irish bank, che ha registrato una forte espansione nel mercato di riferimento, Puma, che ha avuto successo con il lancio di nuovi prodotti, e Usg People, agenzia di lavoro interinale. Inoltre, guardiamo con interesse e stiamo monitorando le società di telecomunicazioni Ericsson e Telenor, perché pensiamo possano rappresentare un’opportunità in futuro.

Quali sono gli elementi che permettono di capire che esistono buone potenzialità di crescita futura degli utili?

Un primo segnale è rappresentato dalla revisione in positivo delle stime di bilancio e dai risultati aziendali migliori delle attese. Facendo, poi, un’analisi più approfondita, è importante capire quali siano le fonti principali di generazione dell’utile: la posizione di mercato, il lancio di nuovi prodotti, il taglio dei costi, la crescita del settore industriale di appartenenza. Sono buoni indicatori anche il miglioramento dei margini, la maggior efficienza, la generazione di flussi di cassa, la solidità del conto economico, l’affidabilità del management e la creazione di valore per gli azionisti.

I titoli growth, dunque, non sono quelli più di moda…

Certo. Noi evitiamo le azioni “glamour” perché hanno un profilo di rischio/rendimento asimmetrico. Seguire un trend piuttosto che cercare di anticiparlo è un tipico errore degli investitori, come ha spiegato la finanza comportamentale. E’ per questo che spesso si sottostimano le potenzialità di crescita degli utili. Un altro sbaglio è l’ancoraggio che porta a prendere le decisioni basandosi sull’esperienza passata: ad esempio, se un’azienda da tempo fa profitti modesti, si è portati a pensare che la situazione non cambierà. Infine, è fuorviante mantenere un atteggiamento conservatore, perché non ci si accorge dei cambiamenti nel trend dei titoli.

Nonostante l’approccio bottom up, quale scenario prevedete per i prossimi mesi?

Pensiamo che ci sarà un rallentamento dell’economia americana, con riflessi su alcune categorie azionarie più legate al ciclo. Inoltre, il quadro degli utili sta cambiando ed è possibile che le “sorprese” negative superino quelle positive. Tuttavia, continuiamo ad essere ottimisti sull’azionario perché le società incamminate su un sentiero solido di crescita continueranno a fare bene.

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Nome TitoloPrezzoCambio (%)Morningstar Rating
Invesco Social Progress A-Acc Shares EUR33,95 EUR0,21
Invesco Social Progress C-Acc Shares EUR37,53 EUR0,21
Invesco Social Progress E-Acc Shares EUR29,28 EUR0,24

Info autore

Sara Silano

Sara Silano  è caporedattore di Morningstar in Italia

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