Cosa aspettarsi da Borsa Italiana ora?

Andrea Scauri, gestore vincitore del Morningstar Award 2025: il piano infrastrutturale tedesco spingerà anche i titoli italiani.

Valerio Baselli 29/05/2025 | 11:46
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Valerio Baselli: Buongiorno e benvenuti. I mercati finanziari internazionali si stanno riprendendo dopo essere crollati nella prima parte di aprile, colpiti dai timori legati alla guerra commerciale di Donald Trump. Un pericolo che comunque continua a essere presente e a provocare instabilità. Oggi discuteremo nello specifico delle prospettive per il mercato azionario italiano con Andrea Scauri, gestore del fondo Lemanik High Growth vincitore del Morningstar Award 2025 come miglior fondo della categoria azionari Italia.

Dottor Scauri, partirei proprio dall’attualità. L’indice FTSE Italia All Share è tornato ai suoi massimi pre-dazi, chiamiamoli così, dopo aver perso l’11-12% nei primi giorni di aprile. Oggi quanto il mercato italiano è esposto a un’eventuale ripresa della guerra commerciale?

Andrea Scauri: Buongiorno Valerio, grazie per l’invito. Il mercato italiano è ovviamente esposto ai dazi come tutti i mercati europei. L’impatto rispetto agli altri indici europei è in via teorica minore, in quanto una larga componente dell’indice FTSE MIB Italia è rappresentato dai titoli finanziari, i quali non hanno un’esposizione di diretta. È altrettanto vero che come derivata seconda, le banche e la loro attività di lending subiscono delle ripercussioni in caso di un generale mutamento dell’economia e un aumento delle sofferenze. Quindi, tornando alla sua domanda, è ovvio che vi sia un impatto dei dazi anche sull’indice italiano, ma in una prima tornata questo potrebbe essere minore proprio per questa componente dei titoli finanziari che non è direttamente impattata sull’indice proprio per il maggiore peso che hanno rispetto all’Euro STOXX in Europa.

Baselli: Certo. Queste ultime settimane sono state particolarmente volatili. Come investitore qual è stata la sua reazione agli avvenimenti di questi ultimi due mesi? Cioè, ha rivisto ad esempio l’asset allocation di portafoglio? E se sì, come?

Scauri: Ma, quello che abbiamo fatto è stato di cercare di capire e di gestire la volatilità, in particolare analizzando il livello del VIX per anticipare un eventuale rimbalzo del mercato dopo l’ormai famoso Liberation Day del 2 aprile. Avendo avuto una buona disponibilità di liquidità prima di tale data, l’abbiamo messa al lavoro con un buon timing su quelle posizioni, su quei settori, che da tempo costituiscono la componente core del portafoglio. Mi riferisco in particolare ai titoli della difesa e allo specialty finance.

Quindi anche in questo caso, tornando alla sua domanda, l’analisi del VIX è stata fondamentale per noi su dei livelli tecnici. E poi quella liquidità che avevamo prima del famoso Liberation Day l’abbiamo utilizzata per aumentare le posizioni su quei settori dove eravamo e dove siamo maggiormente convinti.

Baselli: Un altro argomento al centro della scena è sicuramente il risiko bancario, la grande attività di fusioni che sta interessando il settore bancario italiano, che appunto come è stato detto è quello che ha il peso più importante sul nostro mercato azionario. Come sta seguendo queste ultime evoluzioni e quali sono le opportunità che potrebbero nascere?

Scauri: Sul settore finanziario, come abbiamo scritto più volte all’interno dei nostri commenti negli scorsi mesi, siamo molto più selettivi rispetto a qualche mese fa, in via delle valutazioni che adesso riteniamo essere più rotonde rispetto a quello che vedevamo appunto nel 2023 e nel 2024, quando c’era un una sorta di tailwind rappresentato dal movimento dei tassi di interesse. Riteniamo che vi siano ancora delle opportunità all’interno del settore del consolidamento del risiko bancario. Le nostre principali posizioni continuano a essere concentrate su quelle che riteniamo essere i vincitori di questa tornata di M&A e che trattano ancora delle valutazioni sui fondamentali particolarmente interessanti, mi riferisco nel caso specifico a Mediobanca e a Monte dei Paschi di Siena.

Baselli: Per chiudere – uscendo anche dai confini del settore bancario – Borsa Italiana nel suo complesso ha vissuto un periodo molto positivo in questi ultimi due anni, due anni e mezzo. Qual è il suo outlook per i prossimi dodici mesi? Dove vede le principali opportunità?

Scauri: Ma, il periodo positivo della Borsa Italiana relativamente alle altre Borse europee, è determinato dalle forti performance dei titoli finanziari che, come ricordavo in precedenza, rappresentano una componente importante dell’indice. Quello che noi riteniamo è che i fondamentali dell’economia siano ancora buoni, soprattutto alla luce del piano di investimenti da un trilione varato dal governo tedesco. Questo avrà delle ripercussioni positive secondo la nostra idea sull’economia italiana, sull’industria italiana, che è strettamente collegata a quella tedesca. Inoltre, è innegabile che la stabilità di governo abbia riportato l’attenzione degli investitori istituzionali sul mercato italiano, che continua a trattare a uno sconto rispetto alle altre piazze europee.

La nostra idea che le principali opportunità continuino a risiedere su quei titoli industriali legati appunto al piano infrastrutturale tedesco e potenzialmente a quelle small mid cap di qualità, che trattano ancora dei multipli estremamente sacrificati per temi legati alla liquidità e liquidabilità degli investimenti, che hanno portato appunto questo settore, questo comparto di mercato, a trattare molto a sconto rispetto alle large cap, quindi ci potrebbero essere delle opportunità facendo appunto un’analisi e un’attenta attività di stock picking.

Baselli: Molto interessante. Grazie ancora ad Andrea Scauri. Per Morningstar, sono Valerio Baselli, alla prossima.


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Valerio Baselli

Valerio Baselli  è Giornalista di Morningstar.

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