Quando è il momento giusto per vendere?

Segui i nostri cinque suggerimenti per valutare se stai prendendo la decisione giusta.

James Gard 01/10/2020 | 10:58
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“Devi sapere quando tenere e quando passare", diceva una vecchia canzone country dal titolo The Gambler.

Kenny Rogers stava parlando di poker, ovviamente, ma sapere quando vendere è uno degli aspetti cruciali dell'investimento che distingue i dilettanti dai professionisti. È anche una delle decisioni più difficili che un investitore deve prendere, anche perché spesso significa ammettere di aver commesso un errore.

Esaminiamo cinque motivi per cui dovresti disfarti di un investimento.

1) Qualcosa di fondamentale è cambiato
Nell'era di Internet si sente molto spesso parlare di aziende che danneggiano gli interessi degli investitori: un amministratore delegato che si dimette, uno scandalo, un profit warning, una questione di diritti, un taglio di dividendi – e l'elenco potrebbe continuare ancora per molto. In molti casi, comunque, è difficile capire se si tratta di un caso una tantum o se è sintomatico di problemi più grandi.

Alcuni recenti fallimenti societari (ad esempio Carillion nel Regno Unito o Toys R Us negli Stati Uniti) sono stati preceduti da diversi profit warning nel corso degli anni che avrebbero potuto segnalare agli investitori che quello era il momento giusto di uscire.

Spesso le aziende sono così associate a determinati individui (Elon Musk per Tesla, Steve Jobs per Apple) che qualsiasi cambiamento al vertice può suscitare paura negli investitori. Quando Steve Jobs si è dimesso da Apple nel 2011 a causa di problemi di salute, ad esempio, alcuni analisti pensavano che la società avrebbe faticato a replicare i precedenti successi, ma ora il prezzo delle azioni è 10 volte più alto rispetto ad allora.

Questo vale anche per chi investe in fondi. Se hai seguito per anni un manager famoso e lui ha lasciato la gestione puoi decidere di seguirlo nella sua nuova avventura, nel caso passi ad un competitor. Naturalmente ci sono aziende e società di gestione che hanno piani di successione al vertice migliori di altre, quindi questo approccio "segui il leader" potrebbe essere meno efficace nel lungo termine anche perché alcuni gestori famosi hanno avuto difficoltà lontani dalle grandi istituzioni.

Dovrei vendere?
Uno di questi cambiamenti fondamentali è il momento giusto di fare il punto della situazione e rivalutare un investimento, ma non segnala di per sé la necessità di vendere.

2) La tua strategia è cambiata
Gli obiettivi degli investitori cambiano nel tempo in base a dove si trovano nel loro ciclo di vita, alla loro attitudine al rischio e alle circostanze finanziarie. I fondi e le azioni votate alla crescita del capitale e acquistati nei tuoi vent'anni potrebbero non essere più la scelta giusta nei tuoi sessanta anni, una fase in cui le persone tradizionalmente iniziano a ridurre il rischio.

I portafogli possono cambiare drasticamente nel corso del tempo. Potresti aver iniziato, ad esempio, con un'esposizione al settore tecnologia del 10% che ora è salita al 50%. A volte gli investitori corrono troppo poco rischio per la loro età e le loro condizioni finanziarie, oppure vanno alla ricerca di rendimenti più elevati man mano che prendono dimestichezza con il mondo degli investimenti. In alcuni casi il consulente finanziario può, dopo aver esaminato il piano pensionistico, proporre di aumentare l’esposizione azionaria. Inoltre, una vincita, la ricezione di un’eredità o una promozione al lavoro potrebbero creare le condizioni per gestire meglio la volatilità rispetto a quando si ha iniziato a investire per la prima volta.

Dovrei vendere?
È sempre bene fare un passo indietro e fare il punto della tua situazione finanziaria e rivedere gli obiettivi di investimento che avevi quando hai iniziato. Si potrebbe pensare a questo processo più come un "riequilibrio" del portafoglio piuttosto che come una "vendita".

3) L’investimento sottoperforma
In Morningstar incoraggiamo gli investitori ad adottare un approccio di lungo termine. Le scarse prestazioni di un anno non sono sempre un segnale che è il momento di vendere. Ma dopo un lungo periodo di prestazioni inferiori alla media, la tua pazienza potrebbe esaurirsi.

Per un investitore attivo in fondi, il fallimento di un comparto nel battere l'indice su un intervallo di tre anni potrebbe essere un segnale che è ora di vendere. Se il fondo è costantemente in fondo al ranking della categoria significa che i competitor stanno facendo meglio. Questo potrebbe essere dovuto al fatto che lo stile di investimento sia caduto in disgrazia o che ci sia qualcosa di sbagliato nel processo di selezione.

La scarsa performance del fondo spesso spinge gli investitori a uscire. Morningstar monitora mensilmente i flussi in entrata e in uscita e in effetti i deflussi si sono rivelati un indicatore affidabile della perdita di fiducia da parte degli investitori. Anche le commissioni sono un fattore importante quando si parla di performance: forse eri felice di pagare commissioni superiori alla media quando il fondo rendeva bene, ma quando le performance sono inferiori alla media allora iniziano a sembrare poco competitive.

Dovrei vendere?
Un investimento non può essere un top performer in ogni periodo di tempo, ma un periodo prolungato di sottoperformance dovrebbe essere un segnale che è ora di guardare al motivo per cui il titolo o il fondo è costantemente in ritardo rispetto agli investimenti analoghi e in questo caso a guardare a un’alternativa.

4) Oppure ha superato le prestazioni
Potresti essere stato abbastanza bravo o fortunato nell’individuare una futura star dei listini come Tesla (TSLA) e Shopify (SHOP) nelle fasi iniziali del loro trend rialzista e di conseguenza aver visto il valore della tua partecipazione crescere enormemente. Se avessi acquistato Tesla un anno fa, avresti guadagnato oltre l'800%.

In questi momenti può avere senso incassare alcune fiches. La tentazione che si ha in questi casi è di rimanere in sella al cavallo vincente il più a lungo possibile, ma dal punto di vista del portafoglio se il prezzo di un titolo si è raddoppiato può causare dei problemi. Come ad esempio una distorsione del profilo di rischio.

Christine Benz di Morningstar ha qui alcuni suggerimenti in questo senso. La riduzione delle partecipazioni in un fondo o in un titolo azionario che ha reso bene, meglio conosciuta come ribilanciamento, permette di ricavare liquidità che può essere utilizzata altrove. Inoltre, si continua a mantenere quelle holding in portafoglio. Quindi se dovessero ancora sovraperformare, continuerai a trarne vantaggio.

Dovrei vendere?
I rendimenti passati non sono predittivi delle performance future, recita l'adagio sugli investimenti. Quindi raccogliere dei profitti può essere una strategia saggia dopo una corsa stellare di alcuni titoli. Ma questo non significa necessariamente che bisogna liquidare l’intera posizione in portafoglio.

5. Hai ereditato alcune azioni
I tuoi parenti potrebbero averti lasciato alcune azioni o fondi come lascito. Forse erano degli stockpicker di talento o forse ti hanno lasciato dei problemi che non ti saresti mai sognato di avere. In ogni caso puoi rivedere il punto due della nostra lista e chiedere: questo titolo o fondo si adatta ai miei piani di investimento e alle mie convinzioni etiche? Ho fiducia che il gestore del fondo o della società possano sovraperformare in futuro?

Anche il punto quattro entra in gioco: se il tuo parente ha fatto eccezionalmente bene con l'investimento, forse è il momento di incassare? Inoltre, potrebbero anche esserci implicazioni fiscali sulle plusvalenze future che preferiresti evitare, quindi cercare una consulenza professionale può essere utile in questa situazione.

Dovrei vendere?
A volte la semplicità della liquidità batte l'incertezza delle azioni: nel caso di un'eredità è spesso utile sapere esattamente cosa si ottiene in modo da poter pianificare cosa farne.

Come vendere

Finora abbiamo esaminato perché potresti vendere ma non come. Quindi cosa succede se decidi di premere il pulsante? Ecco alcuni suggerimenti:

1) La vendita in tranche può ridurre il rischio di errori nel tempismo del mercato. Proprio come dilazioni gli investimenti al momento dell'acquisto, potresti adottare lo stesso approccio nella vendita. È necessario attenersi a questo schema soprattutto se le condizioni di mercato sono sfavorevoli nel momento in cui si prevede di vendere.

2) Le emozioni possono essere nemiche degli investitori, soprattutto quando la paura domina come all'inizio di quest'anno. Quando i listini registrano grandi movimenti giornalieri, probabilmente non è il momento migliore per ottenere un prezzo decente per le tue azioni o i tuoi fondi. Spesso il mercato si muove così rapidamente che è facile rimanere indietro nella fuga precipitosa per vendere. Vale la pena ricordare che qualsiasi calo del valore della tua partecipazione è solo "perdita di carta" fino a quando non vendi effettivamente e potrebbe accadere che il titolo si riprenda e che dunque ottieni un prezzo migliore.

3) La pratica rende perfetti: la prima volta che vendi può sembrare una decisione irreversibile. Ma l'esperienza - e commettere alcuni errori lungo la strada - può renderti un investitore migliore. Poiché la maggior parte dei mercati azionari è piuttosto liquida, puoi sempre acquistare di nuovo le azioni o i fondi se hai cambiato idea, e questo è qualcosa che i professionisti fanno spesso.

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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James Gard  Editor di Morningstar

 

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