Essere un investitore rispettoso dell’ambiente non significa necessariamente destinare una parte del portafoglio a fondi specializzati sulle energie pulite. E’ possibile scegliere uno strumento più diversificato in termini settoriali e geografici che però abbia titoli a basse emissioni inquinanti.
Dal maggio scorso, Morningstar attribuisce una designazione low carbon a questo tipo di fondi, che è ora disponibile anche nella scheda di ciascun prodotto sul sito Morningstar.it. Per riceverla, un comparto deve essere investito in titoli con un basso Carbon risk (misura della vulnerabilità di un’azienda alla transizione verso un’economia meno inquinata) e un coinvolgimento in fonti fossili inferiore alla media. I calcoli vengono fatti partendo dalle analisi di Sustainalytics sulle singole aziende, dalle quali emerge che circa 4 mila società a livello globale sono esposte ai rischi regolamentari, politici, sociali, di mercato e industriali derivanti da un’evoluzione verso uno sviluppo più sostenibile dal punto di vista ambientale.
I numeri
Se prendiamo una tipologia di fondi ed Etf (Exchange traded fund) molto diversificata come gli azionari internazionali large cap blend, notiamo che su 246 prodotti disponibili in Italia, 60 hanno il Morningstar Low Carbon designation. Questi ultimi si caratterizzano per un Carbon intensity decisamente più basso, hanno quindi delle aziende in portafoglio con un rapporto tra le emissioni di CO2 e i ricavi totali che è inferiore all’universo complessivo di riferimento. Inoltre, l’esposizione a fonti fossili è in media del 3,58% contro il 7,39% della categoria. Per il 27% è addirittura nulla.
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