Le utility verdi non hanno paura di Trump

Nei prossimi anni, le energie rinnovabili guadagneranno spazio nonostante gli sforzi del presidente Usa per restare legato ai sistemi tradizionali. Ne approfitteranno le large cap del settore che hanno investito per prime sul cambiamento. 

Marco Caprotti 04/04/2017 | 11:11
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Non basta un Presidente per fermare il progresso delle energie rinnovabili negli Stati Uniti. E, di conseguenza, quello dei bilanci delle aziende che lavorano in questo segmento. Ne sono convinti Andrew Bischof e Trevis Miller, analisti di Morningstar che hanno appena dedicato un report all’argomento e secondo cui: “La retorica anti ambientalista (conseguenza delle politiche energetiche della nuova amministrazione Trump, Ndr) sarà anche di moda, ma le nostre previsioni più prudenti dicono che, nei prossimi otto anni, la capacità energetica rinnovabile americana raddoppierà continuando a sottrarre quote di mercato al carbone mentre le emissioni di carbonio scenderanno per avvicinarsi ai target imposti dall’amministrazione Obama”.

Crescono utili e dividendi
Le utility che hanno investito nelle fonti verdi, insomma, potrebbero attraversare un periodo d’oro, facendo fregare le mani anche agli investitori. “Prevediamo una crescita degli utili e dei dividendi che, per alcune utility, potrebbe anche essere dell’8%”, spiegano i due analisti. “In particolare, quelle che sono posizionate meglio in questo senso sono le aziende che hanno saputo sfruttare le facilitazioni concesse da alcuni stati a chi investiva nella produzione, trasmissione e distribuzione di energia alternativa”. Secondo le previsioni di Morningstar le renewable continueranno a crescere fino a coprire il 20% dell’uso di elettricità negli Stati Uniti (oggi è il 15%) nel corso dei prossimi otto anni. “I segmenti vento e solare potrebbero avere una spinta in più se continueranno ad avere il supporto dei senatori repubblicani (la parte politica di Trump) che provengono dagli stati che più hanno puntato sulle rinnovabili”.

Mappa della crescita della domanda di energia rinnovabile in Usa
mappa

 A livello politico, c’è la convinzione che la Commissione federale per l’energia, il Segretario di stato, Rex Tillerson, il Segretario al tesoro, Steve Munchin, e quello all’energia, Rick Perry, saranno in grado di influenzare le politiche energetiche molto più di quanto farà il presidente Trump. Ci sono tre trend che porteranno a un sempre maggior utilizzo delle rinnovabili. Primo: le politiche messe in piedi da diversi stati, sono ancora vantaggiose per le aziende del settore. Secondo i miglioramenti tecnologici nella produzione di gas hanno reso difficile per i vecchi generatori a carbone essere competitivi, specialmente negli stati dell’est particolarmente ricchi di materia prima a basso costo. Terzo: la diminuzione delle emissioni di carbone dovrà essere reale per centrare gli obiettivi stabiliti dal Piano Usa per l’energia pulita e gli Accordi di Parigi. “E questo nonostante i tentativi di Trump di allontanarsi da entrambi i progetti”, dicono gli analisti.

 

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Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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