Le Borse non trovano il segno più

Europa negativa. Continuano a pesare il rallentamento della Cina e il calo del petrolio. A Milano (-0,92%) scendono Safilo e Luxottica. I fari restano sulle alleanze bancarie. New York viaggia in ribasso. 

Marco Caprotti 01/02/2016 | 17:52
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Seduta negativa per le Borse europee. Gli investitori hanno avuto a che fare anche oggi con due elementi ormai diventati familiari: la Cina e il petrolio. Nella seconda economia al mondo il Pmi a gennaio si è contratto per il sesto mese di fila, riaccendendo i timori per un rallentamento di Pechino peggiore delle stime. Non a caso il greggio (-3,3% a New York a 32,51 dollari al barile) soffre, essendo la Cina uno dei principali importatori. Il petrolio cala anche per l'affievolirsi delle speranze per un accordo internazionale volto a tagliare la produzione ed aumentare, così, i prezzi.

Sulle piazze finanziarie le vendite hanno penalizzato soprattutto i tecnologici visto il ko di Nokia e di Alcatel Lucent, dopo la sentenza sul contenzioso con Samsung favorevole al gruppo finlandese, ma deludente nelle dimensioni. Male energetici e minerari.

A Milano, dove l’indice Ftse/Mib ha segnato -0,92%, pesante calo per Safilo a causa di vendite del quarto trimestre giudicate sotto le aspettative dagli analisti.  I riflettori sono rimasti accesi sulle azioni delle banche, dopo le rassicurazioni sul sistema fornite sabato scorso dal governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, al XXIIesimo Congresso Assiom Forex. Hanno ripreso a scivolare le Saipem e sono state deboli anche le Fca. Luxottica in ribasso dopo il ribaltone ai vertici annunciato venerdì e nonostante il record di vendite realizzate nel 2015, pari a 9 miliardi di euro.

New York negativa
Dopo avere archiviato il peggiore gennaio dal 2009 e la migliore seduta (quella di venerdì) dallo scorso settembre, gli indici a Wall Street viaggiano di nuovo all'insegna delle vendite. Dal fronte macro le notizie mostrano una situazione complessa. L'Ism manifatturiero è salito in gennaio a 48,2 punti da 48 in dicembre. Il dato è lievemente superiore alle attese degli analisti che si aspettavano una performance a quota 48 punti. A dicembre la spesa per costruzioni si è attestata a +0,1%, sotto le attese degli esperti (+0,5%). Il dato è comunque migliorato rispetto a novembre, quando si era registrato -0,4%.

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Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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