Seduta positiva per le Borse europee. Gli operatori danno ormai per scontato l'avvio del Quantitative easing da parte della Bce il prossimo 22 gennaio e intanto ragionano sugli avvenimenti degli ultimi giorni. Dopo la conferma del -0,2% per i prezzi al consumo per l’Eurozona sono continuate le ipotesi sulle dimensioni dell’intervento di Francoforte, mentre si assestano le posizioni sugli asset svizzeri in seguito allo shock innescato dalle mosse a sorpresa della Swiss National Bank, che ha lasciato libero il franco di fluttuare. A Zurigo sono stati sotto pressione il settore dell’asset management e del lusso. L’euro, intanto, è passato sotto quota 1,15 dollari per la prima volta dal novembre 2003, sino a toccare un minimo di 1,1460 (1,1588 alla rilevazione ufficiale della Bce), per poi recuperare terreno e stabilizzarsi in area 1,1510.
Milano, dove l’indice Ftse/Mib ha segnato +2,18%, è stata trainata dalla corsa di Finmeccanica (per la quale si aspettano novità sul piano di cessione della divisione trasporti) e dal recupero di Eni ed Enel. In salita anche le banche. Gli istituti di credito sarebbero fra i primi beneficiari di un intervento della Bce. Giù Wdf dopo il piano triennale che ha deluso molti broker.
New York volatile
Seduta nervosa per Wall Street che continua a spostarsi dal segno più a quello meno. Gli investitori si trovano a valutare dati macroeconomici e trimestrali contrastanti. L'indice dei prezzi al consumo a dicembre è calato come previsto dello 0,4%, complice la forte flessione dei prezzi energetici. La produzione industriale il mese scorso ha visto il primo calo, dello 0,1%, da agosto. Le previsioni erano per un dato invariato. Il dato preliminare di gennaio della fiducia dei consumatori calcolata dall'Università del Michigan si è portato ai massimi di un decennio. La quota raggiunta, 98,2 è superiore a 94,4 attesa dagli analisti. La volatilità, spiegano gli operatori, continuerà fino a quando la Bce non darà indicazioni sul suo piano di aiuti.
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