VIDEO: La crescita non porta rendimenti

Stephen Docherty (Aberdeen): la gente crede che dove sale il Pil salga anche il mercato azionario, ma questo è falso. Noi ci focalizziamo sulle singole società e non sul paese o sul settore.  

Valerio Baselli 10/12/2014 | 10:11
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Valerio Baselli: Buongiorno e benvenuti alla Morningstar Investment Conference. Ho il piacere di trovarmi con Stephen Docherty, responsabile azionario globale per Aberdeen Asset Management. Grazie Stephen di essere qui.

Stephen Docherty: Buongiorno.

Baselli: Dunque, lei è a capo della strategia azionaria globale di Aberdeen. Quali sono i mercati in cui siete più interessati in questo momento e perché?

Docherty: Gestiamo un portafoglio molto diversificato e ci focalizziamo molto su quello che viene definito un approccio bottom-up, quindi sulle singole società. Cerchiamo quindi di trovare le migliori opportunità a livello mondiale. Più che paesi o mercati, ragioniamo proprio in termini di singole aziende, comunque attualmente il paese più pesante sono ancora gli Stati Uniti. In generale guardiamo con attenzione quelle aree dove si sta soffrendo un po’ di più e le valutazioni sono più interessanti, senza però fare compromessi sulla qualità dei business. Ad esempio, alcune aree dei mercati emergenti sono diventate interessanti ultimamente e anche nella stessa Europa.

La gente tende a pensare che la crescita economica porti all’apprezzamento dei mercati azionari e laddove non ci sia crescita economica i mercati ne risentano. Questo è semplicemente falso. Anche perché ormai molte aziende sono multinazionali che non dipendono dalla situazione economica del mercato interno. Aziende su cui siamo esposti, come Roche o Novartis. Quindi, è più una questione di singola azienda che di mercato. Se si guarda bene, le opportunità ci sono sempre.

Baselli: Parliamo di Europa. Lei ha detto che non è una questione geografica, di paesi, ma quali sono i settori su cui siete più focalizzati?

Docherty: Beh, anche qui dipende dal tipo di business che stiamo analizzando. Cerchiamo aziende con bilanci solidi e buoni flussi di cassa, un buon rapporto prezzo-utili e magari anche un dividendo. In Europa, in questo momento, troviamo queste caratteristiche in alcune aziende farmaceutiche come detto. Credo che si debba ridefinire il continente in Nord Europa e Sud Europa. Il nord tende a offrire opportunità nel settore dell’ingegneria, noi investiamo in Svezia in Ericsson. Siamo esposti anche in Italia con Eni e Tenaris.

Baselli: Ecco, ci troviamo a Milano quindi la mia ultima domanda è proprio sull’Italia. Come giudica la situazione italiana vista dall’estero? Cosa pensa dell’economia italiana? Ha appena detto che investite in Italia...

Docherty: Sì, ho menzionato i due titoli italiani che abbiamo in un portafoglio composto da circa 50 aziende globali. Il nostro team europeo lavora anche su altri nomi, ma, ancora, noi ci focalizziamo molto sulla singola società. L’Europa in generale, non solo l’Italia, passa una fase difficile e impegnativa sia dal punto di visto politico che sociale che economico. Da un punto di vista aziendale, questa situazione potrebbe obbligare le aziende a migliorare i propri meccanismi, ma c’è molto lavoro da fare. Tocca agli italiani e al governo italiano lavorare per questo.

Baselli: Questo è sicuro. Grazie mille a Stephen Docherty.

Docherty: Grazie a voi.

 

 

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Valerio Baselli

Valerio Baselli  è Giornalista di Morningstar.

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