Borse, New York dà la spinta

I dati sulle vendite al dettaglio Usa spingono Wall Street. L’Europa scatta nel finale e chiude in territorio positivo. Ma i fari restano sulla crisi ucraina. Milano segna +0,5%. Acquisti su energetici e lusso. Giù le banche. 

Marco Caprotti 14/04/2014 | 17:45
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Wall Street sta viaggiando con il segno più. Merito del dato delle vendite al dettaglio, cresciuto a marzo al passo più veloce da settembre 2012. La componente al netto delle auto è salita dello 0,7%, superando quindi lo 0,5% atteso. Il dato core è aumentato dell’1% contro attese per un +0,5%. Per il mercato, si tratta di una nuova conferma che la debolezza dell’economia americana di inizio anno era legata soprattutto al maltempo. In Borsa va bene il segmento finanziario dopo i conti di Citigroup. Ancora deboli i tecnologici, per i quali qualcuno comincia a parlare di un rischio-bolla simile a quello di inizio millennio.

Europa nervosa
Nel Vecchio continente, seduta nervosa per le piazze di Eurolandia che, grazie a uno scatto nel finale, hanno comunque chiuso in territorio positivo. L’attenzione degli operatori, comunque, è ancora rivolta alla crisi politica in Ucraina. Un’escalation della violenza, spiegano gli analisti, alla fine potrebbe avere conseguenze negative sull’intera regione.

A Milano, dove l’indice Ftse/Mib ha segnato +0,5%, sono stati acquistati soprattutto i titoli energetici, in particolare quelli delle società partecipate dallo stato, per le quali il governo sta per nominare i nuovi vertici. Bene anche il lusso.

Seduta debole, invece, per le banche. Le vendite hanno pesato su Mps. Sui titoli dell’istituto senese sono scattate le prese di beneficio, dopo l'ottima performance delle ultime settimane, incoraggiata dal fatto che la banca è diventata contendibile, dopo la vendita delle azioni in mano alla fondazione di Rocca Salimbeni. 

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Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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