Le Borse tentano ancora il rimbalzo

I dati sull’occupazione fanno rimbalzare Wall Street. Crolla Twitter dopo la trimestrale. Europa positiva nonostante le preoccupazioni della Bce sulla ripresa. Milano segna +2,28%. Bene le banche. Bialetti +90% in un mese. 

Marco Caprotti 06/02/2014 | 17:51
Facebook Twitter LinkedIn

Wall Street sta viaggiando con il segno più. A sostenere i listini, dopo la discesa di ieri, è il calo oltre alle attese delle richieste di sussidi di disoccupazione, considerato buona premessa per il rapporto dell’occupazione di domani. A contribuire ci sono anche alcune trimestrali positive come quella di Disney.

In Borsa, da segnalare il crollo di Twitter in seguito alla pubblicazione del primo bilancio dopo la quotazione a novembre. Nonostante ricavi più che raddoppiati e un aumento delle perdite inferiore alle stime, gli investitori sono preoccupati per il rallentamento della crescita della base utenti e l'aumento dei costi a un passo più rapido del fatturato.

Europa positiva
Nel Vecchio continente, seduta con il segno più per le Borse di Eurolandia che hanno rallentato il passo durante la conferenza stampa del presidente della Bce, Mario Draghi, in cui è stata spiegata la decisione di non toccare i tassi di interesse. Nle finale, approfittando dell'andamento di Wall Street hanno poi fatto un'altra volata.

Il numero uno dell’Eurotower ha puntualizzato come la ripresa europea sia ancora “fragile” e “disomogenea”. Draghi ha anche precisato che al momento l'istituto non ha voluto prendere alcuna iniziativa dal punto di vista monetario perché la situazione è “complessa” e mancano alcuni dati per avere un quadro preciso.

A Piazza Affari, dove l’indice Ftse/Mib ha segnato +2,28%, è ripresa la corsa di Bialetti che, in un mese, ha guadagnato il 90%. La società doveva realizzare un aumento di capitale da 15 milioni entro fine 2013, ma lo scorso autunno i vertici hanno deciso di posticipare l’operazione al 2014. Alcuni investitori stanno puntando sull’arrivo a breve di novità. Il lusso, intanto, ha recuperato un po’ di terreno. Bene le banche che hanno cavalcato l’ipotesi della creazione di una società in cui far confluire i crediti in sofferenza (la cosiddetta bad bank). 

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

Facebook Twitter LinkedIn

Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

© Copyright 2024 Morningstar, Inc. Tutti i diritti sono riservati.

Termini&Condizioni        Privacy        Cookie Settings        Disclosures