Le Borse restano appese agli Usa

New York positiva, ma gli operatori attendono gli interventi di tre membri della Fed per conoscere il futuro delle iniezioni di liquidità. Europa poco mossa. Per gli investitori le valutazioni dell’equity iniziano a essere alte. Milano segna +0,89%. Sale Mps. Giù Parmalat. 

Marco Caprotti 09/12/2013 | 17:40
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Wall Street sta viaggiando con il segno più. L’attenzione degli investitori è puntata sui discorsi di tre membri della Federal Reserve. Il primo in calendario, quando in Italia saranno le 18.30, è Jeffrey Lacker, presidente della Fed di Richmond, conosciuto per le sue posizioni contrarie alle misure di stimolo della Banca centrale. Successivamente (alle 18.50 italiane), toccherà a James Bullard, numero uno della Fed di St. Louis dalle posizioni moderate. Seguirà (alle 20.15 e una seconda volta mezz’ora dopo la mezzanotte), Richard Fisher, presidente della Fed di Dallas e anche lui ostile alle iniezioni di liquidità. Le loro parole saranno studiate in vista della riunione del braccio di politica monetaria della Fed, che secondo alcuni potrebbe optare per un tapering (la riduzione degli aiuti) i prossimi 17 e 18 dicembre.

A livello societario, McDonald’s cede terreno, nel giorno in cui ha diffuso i dati sulle vendite di novembre: la performance, superiore alle attese, dei ristoranti in Europa ha controbilanciato i risultati negativi di Stati Uniti e Giappone.

Europa piatta
La partenza piatta di Wall Street non ha mutato lo scenario europeo dei mercati azionari: indici poco mossi, ma comunque positivi. Penalizzati i minerari e i farmaceutici, mentre tlc e utility sono stati i settori più acquistati. In generale, secondo gli operatori le valutazioni dell’azionario sono un po’ troppo alte e non ci sono elementi che invoglino agli acquisti.

A Milano, dove l’indice Ftse/Mib ha segnato +0,89%, seduta positiva per Mps dopo che la Fondazione ha chiesto di posticipare l’aumento di capitale. Rialzi anche per Fondiaria-Sai, Saipem e Finmeccanica. In rosso Parmalat: il gruppo alimentare ha rivisto parzialmente al ribasso le previsioni di crescita dei risultati per l’intero 2013, portando la crescita dell’Ebitda a +2% (dal +5% della stima precedente).

 

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Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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