Candidati a Manager dell'anno - Az. internazionale

Ecco i finalisti per la categoria dei gestori che investono sulle Borse internazionali.

Christopher J. Traulsen 12/02/2010 | 10:33
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Martedì, Morningstar ha annunciato la prima edizione del premio “Morningstar Pan-Europe Manager of the Year”, che sarà assegnato ai migliori gestori a livello europeo. (Per leggere i principi alla base del processo di selezione, clicca qui ).

La scelta è avvenuta sulla base delle analisi previsionali del team pan-europeo e asiatico di 28 analisti, i quali hanno cercato di individuare i prodotti che si sono comportati bene nel 2009, ma che hanno anche dimostrato di eccellere nel valorizzare il capitale degli investitori nel tempo.

Ci sono due tipi di premio: Manager dell’anno sull’azionario Europa e sull’azionario internazionale.

I candidati per il Manager dell’anno sull’azionario internazionale sono i seguenti (per vedere i finalisti per l’Azionario Europa, clicca qui ).

Edouard Carmignac
Carmignac Investissement A

Edouard Carmignac è uno dei più esperti e talentuosi gestori in Europa. Ha fondato la sua boutique 20 anni fa e da allora ha creato un team affiatato e molto competente di manager e analisti. Questo contribuisce all’individuazione dei titoli azionari e dei temi macro di successo che caratterizzano il suo stile di investimento opportunistico. Gli analisti di Morningstar hanno un’alta considerazione della società: nonostante le commissioni che pagano gli investitori potrebbero essere più basse, ritengono che la cultura del gruppo sia orientata all’interesse degli investitori, come mostra la politica di trasparenza su tutte le consistenze di portafoglio, che vengono pubblicate ogni trimestre sul sito. Questa pratica, sfortunatamente, è rara in Europa.

Il track record di Carmignac parla da solo. Il fondo per il quale è candidato al premio, Carmignac Investissement, è nel primo percentile della categoria Azionari internazionali growth a tre, cinque e dieci anni (dati a fine gennaio 2010). Inoltre, Carmignac è uno dei pochi che è riuscito a sovraperformare sia nel 2008 sia nel 2009, grazie tra l’altro alla coraggiosa scelta di acquistare titoli bancari americani all’inizio di marzo 2009, dopo aver protetto il capitale degli investitori meglio nel 2008.

Graham French
M&G Global Basics

Graham French possiede molte delle qualità che apprezziamo in un gestore. E’ in M&G da vent’anni ed è a capo di un team stabile. E’ anche un investitore paziente e il suo processo ha dato prova di essere consistente nel tempo. Nel fondo Global Basics, cerca opportunità nel lungo termine. Questo rende il comparto più rischioso e può anche essere sfavorito in certi periodi, ma French è in grado di superare le sottoperformance di breve termine, certo delle sue convinzioni sul potenziale delle azioni.

La pazienza di French è provata dal basso turnover nel 2009 (meno del 5%). L’anno scorso il comparto si è collocato nel ventesimo percentile della categoria Azionari internazionali small/mid cap, con un rendimento del 35,31%, dieci punti sopra la media. Il livello di rischio è testimoniato dalla performance del 2008, quando la perdita è stata de 26% e il comparto si è collocato nel 55° percentile (anche se molti altri fondi hanno perso di più). Quello che rende i risultati ancora più impressionanti è il fatto che il suo mandato esclude i titoli finanziari, così il gestore non ha potuto beneficiare della ripresa del settore. French è veramente un manager esperto, fortemente impegnato nel dare agli investitori eccellenti ritorni di lungo termine. Il fatto poi che investe nel fondo che gestisce allinea i suoi interessi a quelli dei sottoscrittori.

Rolf Stout
BNP Paribas OBAM

Rolf Stout è il suo team hanno un’esperienza di oltre vent’anni, come responsabili della gestione di BNP Paribas (ex Fortis) OBAM. Stout divide il portafoglio in due componenti: una è costituita da società che si attende offrano sovra-performance di lungo termine; l’altra, più pragmatica, da temi di breve periodo. Due esempi di questa seconda componente sono i finanziari che sono crollati per effetto della crisi e l’Indonesia. Il gestore non è uno che si ricrede facilmente sulle sue migliori idee e il portafoglio spesso ha una larga esposizione a pochi settori. L’orizzonte di investimento è lungo periodo e il turnover è basso, il che avvantaggia il fondo in termini di limitati costi di negoziazione. Il comparto ha anche un basso Ter (1,11%).

Nonostante tutti questi fattori in suo favore, non esiste un fondo che vada bene per tutti. Il rischio è alto, dal momento che Stout difende le sue idee anche in tempi duri. Nel 2008, ad esempio, ha perso il 66% in euro, in seguito al crollo di energia e materiali di base che rappresentavano una scommessa forte in portafoglio. In ogni caso, per chi è paziente, la ricompensa arriva. Nel 2009, il rendimento è stato del 70,1%, lasciando il 99% dei concorrenti alle spalle, grazie alle posizioni in finanziari, commodity e mercati emergenti. Il track record di lungo termine è impressionante: a fine 2009 il fondo era nel primo quintile della categoria a cinque anni, nel 26° a dieci e nel 4% dei migliori della categoria a 15 anni. Recentemente, il comparto è passato a BNP Pariabs, dopo l’acquisizione di Fortis, ma non crediamo ci saranno effetti sulla gestione.

 

Filip Weintraub e Torkell Eide
SKAGEN Global*

Filip Weintraub,un veterano, e il suo collega Torkell Eide, basati vicino alla città petrolifera di Stavanger in Norvegia, sono tra i migliori gestori globali che abbiamo incontrato (un terzo, Omid Gholamifar ha deciso di dimettersi lo scorso 11 febbraio, ma non pensiamo ci saranno conseguenze significative). Essendo un investitore contrarian, Weintraub non ha paura di andare controcorrente, perché il suo obiettivo è di trovare titoli sottovalutati e non amati, prima degli altri. Tuttavia, il fondo non è totalmente “value”. Il team ricerca società in grado di generare flussi di cassa positivi, con forti modelli di business. Essi tendono a mantenere i titoli a lungo, con effetti positivi sul turnover e sui costi di negoziazione. Il fondo si colloca nella categoria Azionari internazionali large cap blend, anche se possiede caratteristiche particolari. Ad esempio, investe in società a larga capitalizzazione, ma può anche scegliere aziende minori. Inoltre, ha un’esposizione significativa ai mercati emergenti (circa il 25% negli ultimi anni). Infine, circa metà del portafoglio è costituito da titoli fuori dal benchmark, a testimoniare una gestione veramente attiva.

Il fondo ha avuto un risultato eccellente nel 2009 (+48,8% in euro), 18,5 punti percentuali in più dell’Msci Ac World. Si è quindi collocato nel miglior 5% della categoria. Ha contribuito l’esposizione agli emergenti e la scelta di società a minor capitalizzazione, così come la selezione nel settore energetico e industriale. Lo stile di gestione implica un rischio elevato, come mostra il fatto che nel 2008 ha perso il 44,4% a causa del crollo degli emergenti, finendo nell’ultimo quartile. Tuttavia, il team ha mostrato un’inusuale capacità di usare il rischio a suo favore. Infatti, eccetto il 2008, il fondo ha terminato ogni anno solare del precedente decennio tra i migliori 5% della categoria. A cinque e dieci anni si colloca nell’1% dei migliori, con un rendimento annualizzato rispettivamente del 9,1% e dell’8,2% (dati al 31 gennaio 2010). Per contro, la media di categoria è una perdita del 3,73% annualizzato nel decennio.

*Il fondo non è autorizzato alla vendita al retail in Italia. 

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Info autore

Christopher J. Traulsen  is director of fund research, Europe and Asia, Morningstar.

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