Tata punta sulla Cina

Il mercato sconta oltremodo le debolezze del Dragone, ma la crescita della domanda di auto nel segmento di alta gamma può trainare le vendite e i margini di profitto del gruppo indiano. 

Francesco Lavecchia 22/12/2015 | 09:48
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Nuovi modelli e la ripresa della Cina: questi gli ingredienti della crescita di lungo periodo di Tata Motors. Gli analisti di Morningstar si aspettano che nei prossimi cinque anni il gruppo indiano allarghi in maniera significativa il portafoglio di autovetture (sotto i marchi Jaguar, Land Rover e Tata) e che le vendite nel paese del Dragone riprendano a correre a ritmi sostenuti. E in base a queste ipotesi  stimano un progresso medio dei ricavi del 7,2%.

Le previsioni degli analisti
“Nonostante le nostre previsioni tengano conto del rallentamento dell’economia cinese e della pressione sui margini di profitto del gruppo, a nostro avviso il mercato è eccessivamente pessimista circa il possibile impatto che la debolezza della regione può avere sui conti dell’azienda. L’Adr (Authorized Depositary Receipt) della società indiana è scambiato sul Nyse attorno ai 28 dollari, a un tasso di sconto del 30% circa rispetto al fair value che è pari a 41 dollari per azione”, dice Piyush Jain, analista azionario di Morningstar.

“Ci sono numerosi fattori che alimentano la nostra fiducia sulle prospettive di lungo periodo dell’azienda indiana: la Cina ha delle enormi potenzialità di crescita nel segmento delle autovetture di fascia elevata, mentre l’India beneficerà degli investimenti in infrastrutture per il trasporto su ruota da parte dello Stato; i marchi Jaguar, Land Rover e Tata amplieranno il loro portafoglio prodotti con i primi che entreranno nel segmento delle berline di lusso e l’ultimo che farà il suo esordio in quello delle compatte. Inoltre, l’azienda proseguirà il processo di consolidamento e standardizzazione delle piattaforme di produzione dal quale ci si aspetta in futuro un guadagno in termini di margini di profitto”, aggiunge Jain.

Il brand dà valore
Il gruppo indiano gode di una forte posizione di vantaggio competitivo all’interno del settore per effetto dell’elevato valore dei suoi marchi Jaguar e Land Rover (JLR) per i quali i consumatori sono disposti a pagare un premium price e che garantiscono margini di profitto superiori alla media. Nel 2014 il segmento di business rappresentato dai due brand ha contato per il 16% delle vendite , ma per ben il 103% dell’Ebitda e questo fa sperare che un’espansione di JLR in Cina possa migliorare ulteriormente la profittabilità del gruppo. Inoltre, diversamente da quanto avviene per molti player occidentali, l’azienda può beneficiare del basso costo del lavoro in India.

 

Per leggere l’analisi completa su Tata Motors clicca qui.

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Info autore

Francesco Lavecchia

Francesco Lavecchia  è Research Editor di Morningstar in Italia

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