Borse prudenti

Europa contrastata. La Bce conferma la sua politica monetaria e indebolisce le banche. A Milano è debole anche il settore oil. Telecom in controtendenza mentre sale la tensione con i soci sul numero dei rappresentanti nel Cda. New York aspetta nuove indicazioni sui tassi. 

Marco Caprotti 20/11/2015 | 13:17
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Prosegue in maniera contrastata, ma con tendenza negativa, la seduta delle Borse europee. Le vendite sono trasversali ai vari settori ma colpiscono soprattutto energia e chimica. Male anche i bancari sotto pressione dopo le parole del presidente Bce Mario Draghi che, ribadendo indicazioni già fornite di recente, ha confermato l'atteggiamento ultra accomodante di Francoforte per scongiurare il rischio deflazione. “Se la decisione è che l'attuale traiettoria delle nostre politiche non è sufficiente per raggiungere' l'obiettivo di un'inflazione vicina al 2% nel medio termine, ha dichiarato intervenendo all'European Banking Congress, “faremo quello che è necessario per farla ripartire al più presto possibile”. In un quadro del genere, spiegano gli operatori, gli istituti di credito faranno più fatica a recuperare i margini di interesse.

A Milano Telecom in cima al Ftse Mib. Va bene anche Inwit (la controllata delle torri). Gli asset del gruppo telefonico italiano viaggiano in controtendenza, da una parte, per lo scontro tra i soci in vista dell'assemblea del 15 dicembre e, dall'altra, per l'interesse di diversi soggetti per rilevare il controllo delle torri. Ieri il comitato dei gestori di Assogestioni ha inviato una lettera al cda di Telecom per manifestare “le proprie preoccupazioni per il futuro assetto complessivo dell'organo amministrativo di Telecom Italia”, nel caso in cui venisse accolta la richiesta di Vivendi di portare da 13 a 17 i membri del consiglio di amministrazione in modo da fare entrare tre propri rappresentanti. Deboli i titoli legati al petrolio. 

Per quanto riguarda gli Stati Uniti, l’andamento dei future indica che Wall Street aprirà con il segno meno. Oggi gli appuntamenti più attesi sono i discorsi del presidente della Fed di New York William Dudley e del numero uno di quella di St Louis, James Bullard, dai quali sperano di avere indicazioni sul futuro dei tasi di interesse Usa. 

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Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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