Le Borse scivolano sulla congiuntura

Europa con il segno meno. Pesano i dati macro che indicano un rallentamento. Salgono i petroliferi dopo la fusione fra Royal Dutch Shell e BG. Milano perde lo 0,54%. Su gli energy, vendite sulle banche. New York aspetta i verbali della Fed. 

Marco Caprotti 08/04/2015 | 17:40
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Borse europee deboli. Colpa del risultato poco esaltante delle vendite al dettaglio della zona euro, che a febbraio sono calate dello 0,2% rispetto a gennaio. Ha pesato anche il brutto dato sugli ordini all'industria della Germania, diminuiti dello 0,9% su base mensile e del 2,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

A tenere sono stati soprattutto i titoli petroliferi, galvanizzati dalla notizia che l'anglo-olandese Royal Dutch Shell comprerà la britannica BG Group per 70 miliardi di dollari in contanti e azioni. Si tratta del primo grande takeover di un gruppo petrolifero da quando Chevron acquistò Texaco per 36 miliardi di dollari nel 2000. Secondo gli analisti, l'operazione darà il via a una nuova ondata di consolidamento nel settore a causa del calo dei prezzi del greggio.

Piazza Affari, dove l’indice Ftse/Mib ha segnato -0,54%, è stata puntellata dalle azioni del settore petrolifero. Gli investitori hanno preso profitto, invece, sui titoli delle banche. Male anche le St in vista della cessione della quota da parte del Tesoro, che dovrebbe avvenire entro giugno.

New York sale
Wall Street viaggia in leggero rialzo. Gli investitori sono in attesa dei verbali della riunione di marzo della Federal Reserve (saranno pubblicati dopo le 20 italiane). L’impressione, tuttavia, è che le cosiddette minute non forniranno molti spunti: con i trader intenti a capire le mosse future della Fed, uno sguardo a discussioni svolte tre settimane fa sembra poco utile. Anche perché da allora molti membri della Banca centrale americana hanno parlato, ribadendo che una decisione su un possibile rialzo dei tassi dipende dai dati macroeconomici. Intanto gli operatori si preparano alla nuova stagione delle trimestrali, che inizierà alla fine della seduta con i numeri del colosso dell’alluminio Alcoa.  

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Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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