Le Borse si fidano del piano Bce

Europa positiva sull'onda dell'entusiamo per il Qe lanciato dall'Eurtower. A Milano si sveglia Tod's. Le fusioni nel settore Tlc del Vecchio continente spingono Telecom. Deboli le popolari. New York è prudente dopo la corsa di ieri. 

Marco Caprotti 23/01/2015 | 12:59
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Prosegue con il segno più la seduta delle Borse europee. Secondo gli operatori il Quantitative easing lanciato ieri dalla Bce darà la spinta alla crescita economica della regione. Ad alimentare gli acquisti ci sono anche le notizie di fusioni e acquisizioni. Per quanto riguarda le notizie macro, l'indice Pmi manifatturiero di gennaio nell'Eurozona si è attestato a quota 51 come previsto dagli analisti. A dicembre era a 50,6. Quello di gennaio è il livello più alto mai raggiunto da sei mesi. Bene anche l'indice Pmi composito che è salito a 52,2 dal 51,4 di dicembre, il picco da cinque mesi. L'indice Pmi Servizi è salito a 52,3 da 51,6 di dicembre, il punto più alto da tre mesi.

A Milano Tod's è capofila del Ftse Mib all'indomani dei primi numeri sul 2014 forniti dal gruppo marchigiano della moda. Telecom Italia tocca i massimi dall'aprile 2011 grazie all'appeal sul titolo derivante dalle operazioni di fusione sia in Sudamerica, dove Telecom potrebbe essere direttamente coinvolta, e nel Regno Unito. Vendite consistenti si registrano sulle banche popolari dopo che dalla riunione di ieri degli istituti cooperativi è arrivato un secco no alla riforma del settore avviata dal governo Renzi che vuole trasformarli in Spa.

New York cauta
Per quanto riguarda gli Stati Uniti, l’andamento dei future indica che Wall Street aprirà all’insegna della prudenza. Gli operatori non escludono che ci possano essere delle prese di profitto dopo la corsa di ieri seguita all’operazione della Bce. Dal fronte macro sono attesi i dati relativi all’indice dei responsabili degli acquisti nel settore manifatturiero e quelli sulle vendite di case esistenti. 

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Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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