La volatilità l’ha fatta da padrona sui listini europei. Dopo una partenza vivace, che faceva ipotizzare una replica della seduta di ieri con una maggiore propensione al rischio da parte degli investitori, le vendite sui bancari, sui farmaceutici e sulle utility hanno favorito un’inversione di rotta di tutti i principali indici della regione. Ad aumentare i movimenti altalenanti hanno contribuito le scadenze di future su azioni, indici e opzioni (le cosiddette tre streghe). Alla fine il risultato è stato negativo quasi per tutti.
A Milano, dove l’indice Ftse/Mib ha segnato -0,40%, la giornata è stata più complicata per i bancari. Sotto i riflettori ci sono state Intesa Sanpaolo e Unicredit che hanno incassato da Standard&Poor’s il taglio del rating sul debito a BBB- per allinearlo a quello sovrano. Realizzi anche su Autogrill, mentre Buzzi ha confermato il periodo negativo interrotto solo temporaneamente dal rimbalzo di ieri. Ha tenuto Saipem, promossa dal giudizio buy (acquistare) di Goldman Sachs. In salita pure la galassia Fiat su cui iniziano a circolare voci di possibili integrazioni con altri gruppi.
New York prova a resistere
Wall Street ha aperto l'ultima seduta della settimana oscillando attorno alla parità, ma poi ha deciso di portarsi in territorio negativo. I trader, tuttavia, non escludono che si arrivi a prese di profitto prima della fine della giornata dopo due giorni di rally sostenuto dall’atteggiamento accomodante sui tassi di interesse da parte della Federal Reserve.
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