Borse in altalena

Europa volatile ma riesce a chiudere in territorio positivo. Continuano a pesare le preoccupazioni per la crisi politica in Grecia. Milano segna -0,09%. Le banche si riprendono. Saipem rimbalza. I dati macro riportano il segno più a New York.

Marco Caprotti 11/12/2014 | 17:44
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Seduta volatile per le Borse europee che riescono, nella maggior parte dei casi, a chiudere in territorio positivo. A Piazza Affari, dove l’indice Ftse/Mib dopo alcuni cambi di direzione ha segnato -0,09%, sono rimbalzate le azioni di molte banche. Giornata no per Fca, anche se le quotazioni si sono allontanate dai minimi di giornata, dopo il pricing di azioni e bond convertendo annunciato nella notte. Rimbalzo di Saipem. Nelle ultime tredici sedute, a causa della forte contrazione dei prezzi del petrolio e della sospensione del progetto South Stream, il titolo ha registrato dodici sedute di ribasso, scivolando al nuovo minimo da circa dieci anni. Nonostante la risalita di oggi, gli operatori e gli analisti restano molto cauti sulle prospettive del 2015, anche alla luce delle indicazioni prudenti emerse dal cda di ieri.

La tensione sui mercati è aumentata dopo la decisione dell’esecutivo greco di procedere nel mese di dicembre alle tre votazioni per eleggere il nuovo presidente della Repubblica. Un passaggio molto delicato: nel caso in cui le attuali forze politiche non trovassero un accordo per il successore di Karolos Papoulias, si procederebbe a elezioni parlamentari anticipate. Questo scenario alimenta i timori sull’eventuale nuova compagine politica che potrebbe risultare vincitrice e quindi guidare il paese a partire dalla primavera prossima.

New York positiva
Wall Street sta viaggiando in rialzo all'indomani della peggiore giornata da ottobre, la terza di fila in calo. A ridare fiducia agli investitori, nei giorni scorsi focalizzati sulla crisi politica in Grecia e sulla Cina, è una serie di dati macroeconomici incoraggianti. Le vendite al dettaglio a novembre hanno messo a segno il maggiore balzo da otto mesi. Le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione, invece, sono scese più delle stime. I prezzi alle importazioni, intanto, sono calati dell'1,5%, la discesa maggiore dal giugno 2012 (complice il -7% dei prezzi del greggio).

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Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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