Borse appese alla Fed

Europa e New York nervose in attesa delle indicazioni della Banca centrale Usa sui tassi e sull’economia. Milano segna -1,64%. Deboli i finanziari. Scende ancora Saipem. Fca fa il botto dopo l’annuncio della quotazione di Ferrari. 

Marco Caprotti 29/10/2014 | 17:40
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Le Borse europee hanno viaggiato senza bussola per l’intera giornata per poi chiudere quasi tutte positive grazie a uno scatto nel finale. Un andamento nervoso ma comprensibile, alla luce dell’attesa per le decisioni della Federal Reserve sulle misure di politica monetaria e per le sue indicazioni economiche. La Banca centrale Usa dovrebbe annunciare l’ultimo tapering (la riduzione del ritmo con cui acquista ogni mese Treasury e bond ipotecari), ponendo così fine al terzo round di allentamento monetario, il cosiddetto Qe3. L’attenzione, però, sarà per ogni riferimento ai tassi che, secondo quanto annunciato dopo la scorsa riunione, dovrebbero restare fermi “per un periodo considerevole di tempo”.

Piazza Affari, dove l’indice Ftse/Mib ha segnato -1,64%, è stata di nuovo trascinata in basso dalle banche. Ha fatto eccezione Mps, mentre il mercato attende di sapere quali misure saranno annunciate dai vertici dell’istituto per rispettare i dettami della Bce (che, dopo gli stress test, ha chiesto un rafforzamento patrimoniale di 2,1 miliardi). Il listino è stato inoltre zavorrato da Saipem, in calo dopo la diffusione della trimestrale e, soprattutto, in seguito alle deludenti indicazioni per i prossimi mesi. Seduta difficile anche per St.

Wall Street nervosa
Wall Street si sta muovendo in maniera incerta. All’indomani di una giornata in cui il Dow Jones ha corso per il quarto giorno di fila riagganciando i 17mila punti, stanno prevalendo le prese di profitto. Pesa anche l’attesa per il termine della riunione della Federal Reserve.

Da segnalare la partenza con il botto per Fiat Chrysler Automobiles (la ex Fiat) alla Borsa americana. Il titolo in apertura di scambi è arrivato subito a guadagnare più del 16%. A fare correre le azioni è l’annuncio dello scorporo di Ferrari e dell’emissione di un convertendo fino a 2,5 miliardi di dollari. Entrambe le operazioni, annunciate insieme ai conti del terzo trimestre (che hanno comunque deluso il mercato), hanno già ricevuto il via libera del Cda. 

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Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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