Investitori irrazionali, istruzioni per l’uso

Le distorsioni cognitive sono spesso la causa di cattive performance. Come minimizzarle? Viaggio al cuore della finanza comportamentale.

Valerio Baselli 22/02/2012 | 14:35
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Paura, avidità, fretta, insicurezza, troppo fiducia. Sono solo alcune delle emozioni che entrano in gioco quando si tratta di investire il proprio denaro. Morningstar comincia un viaggio a tappe nel mondo della finanza comportamentale, con lo scopo di aiutare gli investitori a diventare più coscienti, e quindi più vigili, dei tipici errori che si commettono inconsapevolmente quando si gestisce un portafoglio. La prima tappa prevede un’introduzione generale alla materia, per poi approfondire i più comuni errori nelle prossime puntate.

L’economia comportamentale
La behavioural economics è una disciplina che è sulla linea di confine tra l’economia e la psicologia. Più nello specifico, la finanza comportamentale è un campo di studio che applica la ricerca scientifica della psicologia cognitiva alla comprensione delle decisioni finanziarie e come queste si riflettono nei prezzi di mercato e nell’allocazione delle risorse. Entrambe si interessano della razionalità, o meglio della sua mancanza, da parte degli agenti economici.  

La finanza comportamentale è una disciplina relativamente nuova che ha, in parte, rivisto alcune tra le più importanti teorie neoclassiche, le quali hanno alla base l’ipotesi secondi cui gli agenti economici sono perfettamente razionali e informati. Il lavoro più importante sulla finanza e sull’economia comportamentale fu scritto da Kahneman e Tversky nel 1979. Lo studio, Prospect theory: Decision Making Under Risk, usava tecniche di psicologia cognitiva per spiegare una serie di anomalie documentate nel processo decisionale economico razionale. Un’ulteriore pietra miliare nello sviluppo degli studi di economia comportamentale fu un’edizione speciale del 1997 del Quarterly Journal of Economics, una delle principali pubblicazioni nell’ambito dell’economia politica, interamente dedicata al tema. Infine, segnaliamo l’attribuzione del premio Nobel per l’economia a Daniel Kahneman nel 2002, “per avere integrato risultati della ricerca psicologica nella scienza economica, specialmente in merito al giudizio umano e alla teoria delle decisioni in condizioni d’incertezza”.

Meglio il guadagno certo
Come si applicano nella pratica queste teorie? Prendiamo un semplice esempio. Mettiamo caso che un individuo si trovi davanti a due opzioni. L’opzione A dice che ha il 50% di possibilità di vincere 1.000 euro e l’opzione B dice che ha il 25% di probabilità di vincere 2.000 euro. Una persona perfettamente razionale sarebbe completamente indifferente davanti a questa scelta, in quanto l’utilità attesa sarebbe la stessa (0,50 * 1.000 = 0,25 * 2.000 = 500).

Ma gli economisti comportamentali hanno dimostrato i limiti di questa teoria. Consideriamo una situazione simile: l’opzione A dice che l’individuo ha il 50% di possibilità di vincere 1.000 euro e l’opzione B dà la possibilità certa di riceverne 450 subito. L’investitore razionale sceglierebbe sempre l’opzione A, in quanto l’utlità attesa è superiore (0,50 * 1.000 = 500 contro 1,00 * 450 = 450). Tuttavia, non occorre essere un professore per capire che chiunque sceglierebbe l’opzione B.

In sostanza, la finanza comportamentale ha dimostrato negli anni che spesso gli investitori non si comportano razionalmente quando si trovano davanti a guadagni incerti e futuri, che tradotto significa davanti a decisioni di investimento. Perciò conoscere e saper distingure queste distorsioni cognitive è molto importante per gli investitori e per i gestori.

La prossima settimana, parleremo di Loss aversion e di come le strategie passive possano aiutare.

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Info autore

Valerio Baselli

Valerio Baselli  è Giornalista di Morningstar.

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