Un bel passo in avanti

Morningstar ha pubblicato oltre 250 nominativi di gestori di fondi. Si apre così una nuova pagina per una maggiore trasparenza nel mercato del risparmio gestito.

Germana Martano, 22/02/2002 | 14:25
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Solo a maggio di un anno fa, sulle pagine web del neonato Morningstar.it, si scriveva della scarsa trasparenza che aleggia sui nomi dei gestori dei fondi in Italia e sulla difficoltà di sapere chi realmente è a seguire le sorti di un fondo. Da un mercato molto focalizzato sui protagonisti dei successi e degli insuccessi dei fondi, come quello Usa, al mondo chiuso e poco incline a dare informazioni sui gestori di casa propria, come quello italiano.

Ebbene, a meno di un anno di distanza da quei tempi, Morningstar è riuscita, grazie anche alla collaborazione di sempre più numerose società di gestione che hanno mostrato una sempre crescente disponibilità a fornire informazioni di qualità, ad arricchire il proprio database con i nomi di quei gestori che, all’interno dei vari team, più

direttamente seguono il portafoglio di un fondo. Al punto da avere in database non più e solo i 54 direttori degli investimenti delle sgr italiane, ma oltre 250 nominativi di money manager italiani. Un’informazione questa disponibile ormai non solo sul sito, all’interno di ciascuna scheda prodotto degli oltre 1.100 fondi italiani, ma, da oggi, anche pubblicata nelle tabelle del settimanale Il Mondo.

Se è vero che il successo o l’insuccesso di un fondo dipende dalle decisioni maturate in seno a un team composto da più specialisti di diversi mercati e coordinati dal direttore degli investimenti, è vero anche che la differenza tra un fondo e un suo competitor dipende anche dalle specifiche professionalità che vi sono dedicate e dalle intuizioni dei singoli gestori che quel fondo seguono. Non si tratta solo del monitoraggio dei mercati e delle tempestive scelte di trading che i fondi pure applicano, ma delle decisioni che, tra un comitato e un altro, ogni gestore deve essere in grado di compiere.

La strada a questo punto è in discesa: se alcune società, sempre meno a dire il vero, ancora negano questa trasparenza ai propri clienti, e cioè agli investitori che scelgono i loro fondi, saranno proprio le pressioni dei loro clienti a indurle ad ampliare le informazioni sui fondi venduti, e tra queste il nome dei gestori. L’intera industria del risparmio a quel punto ne avrà tratto un vantaggio; e, tra gli altri, quella di essere sempre più indicata come la punta di diamante in Europa quanto a trasparenza e disponibilità di informazioni per i sottoscrittori.

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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