Usa, continua la gara fra value e growth

I fondi dedicati ai titoli di crescita, dopo una fase di appannamento, sono tornati a salire. Le prospettive macroeconomiche, dicono gli analisti di Morningstar, migliorano. E l’inflazione non fa paura.

Marco Caprotti 02/09/2021 | 17:02
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Mentre l’azionario Usa continua a salire, sul fronte dei fondi dedicati all’equity americano procede l’avvicendamento fra stile value e growth.

L’indice Morningstar US Markets in un mese ha guadagnato il 3%, portando a +24,1% l’andamento da inizio anno. Nelle ultime quattro settimane, il paniere Global Markets ha segnato +2,9% (+19,7% da gennaio).

Indici Morningstar US Market e Global Markets a confronto
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Dati in euro

Dal punto di vista delle valutazioni, attualmente, secondo il Morningstar Global Market Barometer l’azionario Usa è sopravvalutato del 7% rispetto al rapporto Price/Fair value (relativamente alle stock coperte dall’analisi Morningstar. Dati in dollari aggiornati al 30 agosto 2021). 

Per quanto riguarda le categorie Morningstar in cui sono divisi i fondi che investono nell’azionario Usa, c’è da segnalare il ritorno al vertice, in termini di performance, del segmento Large cap growth (+3,1% in un mese) spinto dai nuovi record del Nasdaq e dopo una fase in cui era stato sorpassato dal comparto Large cap value. Guardando le performance da inizio anno, i due stili di investimento gareggiano testa a testa.

Andamento Categorie Usa a confronto
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Dati in euro

Il quadro macro
Sul fronte macroeconomico le prospettive restano buone. Le previsioni di Morningstar parlano di una crescita del Pil reale del 6% nel 2021 e del 4,3% nel 2022, poco cambiate rispetto a quelle pubblicate tre mesi fa (rispettivamente 6% e 4,6%). “Le nostre stime a breve termine sono più o meno in linea con il consensus per il 2021 e il 2022”, spiega Preston Caldwell, Senior Analyst e Head of U.S. Economics di Morningstar. “Per il 2025, tuttavia, è molto probabile che il nostro outlook sia al di sopra del consensus. La nostra previsione del Pil reale per quell’anno è superiore di circa il 3,5% rispetto a quelle del Fondo monetario internazionale e del Congressional Budget Office”.

Radar sull’inflazione
L’altra questione su cui si stanno concentrando gli operatori è quella dell’inflazione. “La storia in questo caso non è cambiata negli ultimi mesi, a nostro avviso”, dice l’analista. “L'aumento dell'inflazione è stato guidato principalmente dalla fornitura limitata di veicoli a causa della carenza di semiconduttori che dovrebbe essere progressivamente risolta nei prossimi trimestri. Pertanto ci aspettiamo ancora che l'inflazione elevata sia un fenomeno temporaneo. Prevediamo una crescita del 2,2% nell'indice principale dei prezzi delle spese per consumi personali nel periodo 2022-25, leggermente più alta rispetto all'obiettivo del 2% della Federal Reserve. Abbiamo aumentato la nostra previsione per il 2021 al 3,5% dal 2,9%, poiché la carenza di veicoli si è trascinata un po' più a lungo di quanto ci aspettassimo”.

Andamento inflazione Usa
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Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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