VIDEO: Le emozioni in portafoglio

Secondo Enrico Maria Cervellati (docente all’Università di Bologna ed esperto di finanza comportamentale), i rally di mercato spingono gli investitori ad avere troppa fiducia nelle loro capacità. 

Valerio Baselli 29/06/2015 | 14:32
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Valerio Baselli: Buongiorno e benvenuti all’ITForum 2015, sono in compagnia di Enrico Maria Cervellati, professore aggregato di finanza aziendale all’Università di Bologna e alla LUISS di Roma. Buongiorno professore e benvenuto.

Enrico Maria Cervellati: Buongiorno.

Baselli: Lei si occupa di finanza comportamentale da diversi anni e dal 2013 collabora anche con ANIMA Sgr su un progetto di ricerca sulla relazione tra finanza comportamentale e asset management. Quali sono le implicazioni principali?

Cervellati: Sì, mi occupo di finanza comportamentale dal 2002 e con questa “Accademia ANIMA” cerchiamo appunto dal 2013 di spiegare ai promotori finanziari che è ovviamente importante l’aspetto tecnico dell’asset allocation, ma è ancor più necessario gestire le emozioni del cliente e correggere gli errori comportamentali. Altrimenti, non si arriva a una gestione ottimale.

Baselli: Le innovazioni tecnologiche possono dare un accesso diretto agli investimenti e quindi aumentare il fai-da-te. Quali sono dal punto di vista della finanza comportamentale i pericoli principali?

Cervellati: Sono canali molto interessanti, il problema è che presuppongono che l’investitore sia perfettamente razionale. Uno dei più grossi pericoli è la cosiddetta overconfidence, cioè la fiducia eccessiva nelle proprie capacità, che cresce tipicamente quando i mercati vanno bene come negli ultimi anni. Si pensa di essere molto bravi, quando è semplicemante il mercato che cresce. Tipicamente, l’overconfidence porta a movimentare troppo il portafoglio e ad avere perfomance nette più basse del previsto.

Baselli: In un contesto come quello attuale, quale potrebbe essere la trappola mentale più pericolosa?

Cervellati: Un conto è il rendimento che dà un investimento, un altro è il rendimento per l’investitore. La differenza tipicamente è dovuta proprio agli errori comportamentali. In questo momento, un pericolo potrebbe essere appunto l’eccessiva sicurezza nelle proprie capacità, visto che i mercati sono andati bene, e la tendenza a estrapolare il passato nel futuro; molti investitori stanno entrando in questo momento perché ultimamente i mercati sono andati bene, ma bisogna stare attenti a una possibile flessione.

Baselli: Grazie professor Cervellati.

Cervellati: Grazie a voi.

Baselli: Per Morningstar, Valerio Baselli, grazie per l’attenzione.

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Info autore

Valerio Baselli

Valerio Baselli  è Giornalista di Morningstar.

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