Basta guardare al mercato obbligazionario dell’Eurozona - dove una buona fetta di bond a breve termine sta trattando con rendimenti negativi - per capire che ci troviamo in tempi strani. Gli investitori, di fatto, stanno segnalando che sono disposti a pagare per il privilegio di avere un government. Di sicuro non è un comportamento razionale. Almeno in apparenza.
Nei momenti in cui il mercato è sotto pressione, ad esempio quando c’è poca fiducia sulla solvibilità delle banche, potrebbe avere senso pagare qualcosa per un titolo governativo di qualità che assicuri il mantenimento del capitale. Ma, anche in momenti meno difficili, un rendimento negativo non implica necessariamente che un investitore stia andando verso una perdita sicura. Chi opera nel reddito fisso non dovrebbe mai dimenticare che lo yield è associato al prezzo e si muove in maniera contraria ad esso. L’unione fra prezzo e rendimento è una delle espressioni più alte della legge della domanda e dell’offerta: se la richiesta supera la disponibilità, il prezzo va su e il rendimento scende.
Nella situazione attuale dell’Europa, con i tassi di interesse vicini allo zero, non deve sorprendere vedere yield per le scadenze a breve e medio termine in territorio negativo. Semmai, bisogna capire come mai piacciono così tanto agli investitori.
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