Le Borse chiedono più azione alla Bce

Europa negativa dopo che Draghi ha lasciato invariato l’ammontare degli acquisti mensili tramite il Qe. A Milano (-2,74%) salgono Snam e Terna. Deboli i consumi. New York continua a pensare ai tassi e scende. 

Marco Caprotti 03/12/2015 | 17:46
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Seduta negativa per le Borse europee che non hanno digerito bene le nuove misure di stimolo all’economia della regione presentate dalla Bce. Come da attese, il governatore Mario Draghi ha allungato la durata del programma di acquisto di bond dal settembre 2016 al marzo 2017 “o oltre se necessario” e ha ampliato la tipologia di asset, che ora comprenderanno anche quelli dei governi locali. L’Eurotower non ha però alzato, come molti speravano, il valore di bond comprati mensilmente, rimasto a 60 miliardi di dollari come quando il programma di Quantitative easing fu lanciato per la prima volta lo scorso marzo. Queste misure, che si aggiungono al taglio (atteso) del tasso sui depositi overnight delle banche a -0,3% da -0,2%, “richiederanno tempo per essere comprese”, ha risposto Draghi a chi gli ha chiesto in conferenza stampa perché il mercato fosse deluso.

A Milano, dove l’indice Ftse/Mib ha segnato -2,74%, sono andati bene Snam e Terna all'indomani della pubblicazione da parte dell'Autorità per l'energia elettrica e il gas della delibera finale sui criteri per la definizione del tasso di remunerazione del capitale investito per i servizi infrastrutturali dei settori elettrico e gas (un fattore che determina il pagamento degli interessi sui prestiti richiesti alle banche e delle imposte allo stato e l’utile netto del gestore a copertura del rischio della gestione). Deboli i beni di consumo (compresi alcuni titoli del lusso) e i bancari.

New York scende
Wall Street viaggia in ribasso dopo una partenza positiva. Gli investitori stanno seguendo la testimonianza al Congresso del governatore della Federal Reserve, Janet Yellen. Secondo il numero uno dell’istituto Usa di politica monetaria, la Fed “nota una crescita relativamente debole dell'economia globale”, cosa che può “essere un peso per l'economia americana”, soprattutto perché “può deprimere le esportazioni nette”. Viceversa, le spese interne negli Stati Uniti, che rappresentano un'ampia fetta dell'economia americana, “sono su una traiettoria solida”. Dal fronte macro Usa, le nuove richieste di sussidi di disoccupazione sono salite di 9.000 unità, segnando la 39esima settimana con un dato sotto quota 300.000, un'importante soglia che segnala il buono stato dell'occupazione.

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Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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