Le Borse perdono il ritmo

L’Europa frena nel finale. Pesa il dietrofront del prezzo del barile. A Milano (-0,79%) vendite su Campari, Atlantia, Yoox e Intesa. New York si affida alle M&A. 

Marco Caprotti 07/10/2015 | 17:47
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Frenata sul finale per le Borse europee che chiudono contrastate una seduta caratterizzata dai forti acquisti su minerari, energia e auto. Il report del dipartimento dell'Energia Usa, che ha certificato un aumento delle scorte di petrolio supoeriori alle previsioni, ha fatto da spartiacque della giornata provocando un brusco dietrofront dei prezzi del barile (+0,2% a 48,62 il Wti che si era spinto fino a 49,69) e favorendo un rallentamento degli indici continentali dopo una serie di sedute al rialzo.

Piazza Affari ha mancato il poker chiudendo in rosso a -0,79% nel Ftse Mib complici i realizzi su diversi titoli (-2,7% Campari, -2,4% Atlantia, -2,3% Yoox) e le vendite su Intesa Sanpaolo (-2,88%) sull'ipotesi che la Compagnia San Paolo possa ridurre la propria partecipazione. Tenaris (-1,97%) penalizzata dalle valutazioni di Credit Suisse non partecipa alla corsa dei petroliferi. Saipem invece mette a segno un nuovo exploit (+7,8%) grazie all'orientamento positivo del settore e alle speculazioni sul riassetto imminente.

New York positiva
Wall Street viaggia con il segno più. Il fermento da M&A aiuta. ABInBev torna in focus dopo che il produttore di birra ha fatto una terza offerta sulla rivale britannica SABMiller, che fino ad ora ha rifiutato le avance. Intanto gli investitori si preparano alla stagione delle trimestrali che entrerà nel vivo da domani sera, quando a mercati chiusi il colosso dell'alluminio Alcoa pubblicherà i conti.  La tempistica con cui la Federal Reserve inizierà ad alzare i tassi resta comunque uno dei temi cruciali.

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Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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