Borse, la Cina pesa più dell'area euro

I listini di Eurolandia restano in forte ribasso nonostante i positivi dati dell'Eurozona su industria e occupazione. Tengono banco i timori per il rallentamento dell'economia del Dragone. Milano cede l'1,4%. 

Francesco Lavecchia 01/09/2015 | 13:12
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Al giro di boa delle contrattazioni, le Borse europee continuano a registrare forti perdite. Gli operatori sembrano indifferenti ai positivi dati macro dell’area euro, mentre danno maggior peso a quelli provenienti dalla Cina. Ad agosto l’indice Pmi manifatturiero nel paese del Dragone ha realizzato il risultato peggiore dal 2012 e questo è suonato come una conferma ai timori sulla salute dell’economia cinese.

Anche sui listini di Eurolandia sono scattate le vendite e a poco sono serviti gli aggiornamenti su occupazione e settore manifatturiero in Europa. Nella zona euro il tasso di disoccupazione è sceso a luglio sotto l’11% (10,9%), per la prima volta dal 2012, mentre l’attività manifatturiera (valutata dall’indice Pmi) si è mantenuta sui livelli di luglio grazie alle buone performance di Germania, Italia e Spagna.

Italia, sale il Pil e scende la disoccupazione
L’Istat ha inoltre pubblicato gli aggiornamenti sul tasso di disoccupazione, scesa al 12% a luglio (quella giovanile si è portata al 40,5% registrando -2,5% rispetto al mese precedente), e sulla crescita del Pil nel secondo trimestre (+0,3% rispetto al primo periodo e +0,7% anno su anno). I dati positivi, comunque, non hanno impedito a Piazza Affari di realizzare, per ora, un passivo dell’1,4%. Prosegue il periodo no per Ferragamo, che cede il 3,11%. Male anche Yoox e Moncler. Fca perde oltre il 2%. Tra i bancari spiccano i ribassi di Mediolanum e Bpm. Ancora acquisti, invece, su Eni e Tenaris.

New York negativa
L’andamento dei future a New York indica che Wall Street aprirà in ribasso. Il pessimismo sulle previsioni di crescita dell’economia cinese peseranno anche oggi sull’andamento della seduta, ma i dati sull’indice Pmi e sul tasso di disoccupazione del settore manifatturiero, nonché gli ultimi aggiornamenti sulle scorte di petrolio potranno offrire agli operatori spunti interessanti per le contrattazioni.

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Francesco Lavecchia

Francesco Lavecchia  è Research Editor di Morningstar in Italia

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