Gentex guarda i competitor dagli specchietti

L’azienda americana batte la concorrenza grazie a elevate economie di scala e all’alto contenuto tecnologico della sua offerta. Le prospettive di crescita del settore sono interessanti, ma il titolo è scambiato su valori in linea con il fair value. 

Francesco Lavecchia 04/08/2015 | 10:06
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Elevate economie di scala e costi di switch a carico dei clienti sono i due fattori che regalano a Gentex una posizione di vantaggio all’interno del mercato degli specchietti retrovisori (Economic Moat). Gli analisti di Morningstar stimano per i prossimi cinque anni un tasso di crescita medio del fatturato superiore all’8%, ma al momento il titolo si muove in linea con il fair value di 17 dollari.

I punti di forza
Grazie all’efficienza dei processi produttivi e al grosso investimento in ricerca e sviluppo, l’azienda americana è riuscita a conquistare il 90% del mercato mondiale. Questo le permette di ammortizzare i costi fissi e, quindi, di offrire i propri prodotti a prezzi competitivi mantenendo margini di profitto superiori alla media. Inoltre costringe le case automobilistiche a non rivolgersi ad altri fornitori.  

Gentex è stata la prima ad applicare la tecnologia dell’elettrocromica allo specchietto retrovisore in modo che esso possa oscurarsi automaticamente in modo da eliminare il bagliore dei fari durante la guida. La società ha depositato oltre 1.000 brevetti, alcuni dei quali validi fino al 2039. Questo la mette in una posizione dominante all’interno di un’industria che ha interessanti prospettive di crescita.

“Il management del gruppo ha stimato che nel 2014 il 25% delle autovetture in circolazione aveva in dotazione uno specchietto interno di questo tipo e che nei prossimi 10-12 anni la percentuale salirà al 45%”, dice David Whiston analista azionario di Morningstar. “Gentex applica la tecnologia dell’ellettrocromica anche ai vetri degli aeroplani. Al momento i suoi prodotti sono presenti sui Boeing 787, ma prevediamo che in futuro il gruppo statunitense possa chiudere nuovi accordi con altri produttori di aeromobili”.

Il rischio è la dipendenza dal settore auto
Oltre al vantaggio di essere stata la prima a entrare in questo mercato, Gentex investe ingenti capitali in ricerca e sviluppo. Questo dovrebbe permettere all’azienda di consolidare la sua posizione di vantaggio. Data la forte dipendenza dall’andamento del settore auto e la ciclicità dello stesso, gli analisti di Morningstar valutano l’Economic Moat di Gentex come Medio.

L’azienda, infatti, è costretta a fronteggiare le richieste di riduzione dei prezzi nell’ordine del 2-3% ogni anno da parte delle case automobilistiche e questo si è tradotto in una progressiva contrazione del gross margin. Inoltre, lavorando nell’indotto dell’auto, i suoi risultati in termini di redditività del capitale sono fortemente condizionati dall’andamento delle immatricolazioni di vetture.

 

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Info autore

Francesco Lavecchia

Francesco Lavecchia  è Research Editor di Morningstar in Italia

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