Torna la febbre greca

Borse europee in ribasso sui rinnovati timori per il debito di Atene. Forti vendite sui listini periferici. Milano e Madrid chiudono a -2,7%. Wall Street apre negativa, delusa dai dati macro.

Francesco Lavecchia 05/05/2015 | 17:52
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Le Borse europee hanno chiuso in forte passivo. In testa ai ribassi ci sono i listini periferici ( Spagna, Portogallo e Italia), scossi dalle nuove paure di una possibile uscita di Atene dall’euro. Il prossimo 11 maggio si terrà la riunione dei Ministri delle finanze dell’Ue, occasione che sarebbe servita per ratificare l’accordo tra la Grecia e i suoi creditori, ma la situazione sembra essersi complicata.

Il Fondo monetario internazionale ha minacciato di non inviare l’ultima tranche di aiuti (7,2 miliardi di euro) se la Commissione europea e la Bce non provvederanno a una ulteriore svalutazione del debito ellenico. Ma difficilmente i creditori europei accetteranno di concedere un altro sconto. Dall’altra parte, Atene sembra restia ad assecondare le richieste di riforme della Troika e le possibilità che si possa arrivare ad un’intesa già settimana prossima sembrano davvero limitate.

Mps in controtendenza
Questi timori si sono tradotti sui mercati in un forte sell-off e nella rapida risalita degli spread. Milano ha ceduto il 2,76%, appesantita dalle perdite sui titoli del comparto finanziario e dai forti ribassi di Telecom Italia e Luxottica. In controtendenza Mps che beneficia delle voci circa la possibile creazione di una bad bank.

Wall Street negativa
Apertura negativa per Wall Street. Sui listini americani fanno eco i timori per la possibile uscita della Grecia dall’euro, ma gli investitori americani sono preoccupati anche per i dati dell’economia interna. Gli analisti ipotizzano una contrazione del Pil nel primo trimestre. Inoltre, la bilancia commerciale nel mese di marzo ha registrato un deficit superiore alle attese. 

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Info autore

Francesco Lavecchia

Francesco Lavecchia  è Research Editor di Morningstar in Italia

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