Borse, la zavorra è sempre politica

Europa negativa. Pesano ancora le preoccupazioni per il futuro della Scozia e della crisi ucraina. Milano segna -0,23%. Giù Eni in seguito alla notizia dell’inchiesta per tangenti. Scendono le banche. New York debole dopo i dati sull’occupazione. 

Marco Caprotti 11/09/2014 | 17:47
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Rimbalzo fallito. Dopo un tentativo di rialzo che si è esaurito in mattinata, le Borse hanno proseguito la giornata in maniera contrastata per poi chiudere con il segno meno. L’attenzione è rimasta sempre puntata sul referendum per l’indipendenza della Scozia in calendario il 18 settembre e sugli effetti che una vittoria dei favorevoli al distacco dal Regno Unito avrebbe sull’economia del Vecchio continente. Sono tornate a riaffaciarsi anche le preoccupazioni per la delicata situazione in Ucraina. Gli investitori stanno valutando l'impatto delle ritorsioni della Russia contro le nuove sanzioni introdotte dall'Unione europea.

A Milano, dove il Ftse/Mib ha segnato -0,23%, gli spunti della giornata sono arrivati da Tenaris (grazie alla promozione di Morgan Stanley) e da Mediaset con le ipotesi di una newco che veicolerebbe sulla piattaforma Iptv di Telecom i contenuti di Premium.

In coda al listino Eni, dopo le notizie sull'inchiesta per le tangenti in Nigeria, secondo cui sarebbe indagato anche il nuovo amministratore delegato, Claudio Descalzi. La società ha ribadito la sua estraneità da qualsiasi condotta illecita. Giù le banche le banche.

New York negativa
Seduta in ribasso per Wall Street. Colpa del calo peggiore da giugno del dato sulle richieste iniziali di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti. Le blue chip sono scese sotto quota 17mila punti nelle prime battute e non sembrano volersi muovere da questo livello. Gli investitori guardano già alla Federal Reserve, chiamata la settimana prossima a prendere decisioni cruciali e a dare indicazioni sulla futura traiettoria dei tassi di interesse.

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Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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