Fondi pensione in rosso nel primo trimestre
Valerio Baselli - 04/07/2025 | 10:35
Previdenza complementare: le linee azionarie e bilanciate chiudono il primo trimestre in negativo, ma battono il TFR nel lungo periodo. Crescono le adesioni.

Illustration of piggy bank with bills and coins floating into the slot

Punti chiave:

  • I fondi pensione azionari hanno perso in media tra l’1,3 e il 2,5% nel primo trimestre.
  • Nel lungo periodo quasi tutte le linee azionarie e bilanciate batono il TFR.
  • Nel primo trimestre, gli strumenti di previdenza complementare hanno raccolto 4,2 miliardi di euro.

Nel primo trimestre del 2025 i rendimenti dei fondi pensione italiani hanno risentito della volatilità che ha caratterizzato i mercati finanziari, in particolar modo quelli azionari. Secondo gli ultimi dati della Covip (Commissione di vigilanza sui fondi pensione), al netto dei costi di gestione e della fiscalità, tra gennaio e marzo del 2025 i rendimenti delle forme di previdenza complementare sono risultati in media negativi, con qualche eccezione tra le linee obbligazionarie pure.

I rendimenti dei fondi pensione

Nel corso del primo trimestre dell’anno, per i comparti azionari si riscontrano rendimenti medi pari al -1,3% nei fondi negoziali e del -1,5% in quelli aperti, mentre nei PIP di ramo III il rendimento è stato del -2,5%. Dei risultati in sé negativi, che tuttavia hanno ampiamente sovraperformato i mercati azionari globali (il Morningstar Global Markets Index è sceso dell’8% nello stesso periodo). Al contrario, nello stesso periodo l’indice Morningstar Italy, che misura l’andamento della Borsa di Milano, ha guadagnato il 4,7%.

Nelle linee bilanciate i risultati sono in media pari al -0,6% nei fondi negoziali, al -0,9% nei fondi aperti e al -2,2% nei PIP. Rendimenti medi vicini allo zero o di poco superiori si rilevano per i comparti obbligazionari e garantiti. Valutando i rendimenti su orizzonti temporali più lunghi e coerenti con le finalità del risparmio previdenziale, nel periodo che ai dieci anni dall’inizio del 2015 alla fine del 2024 aggiunge anche i primi tre mesi del 2025, i rendimenti medi annui composti delle linee a maggiore contenuto azionario si collocano tra il 4,2 e il 4,4% per tutte le tipologie di forme pensionistiche; per le linee bilanciate, i rendimenti medi sono compresi tra l’1,5 e il 2,5%. La maggior parte delle linee garantite e obbligazionarie mostra invece rendimenti medi positivi ma inferiori all’1%. Dal canto loro, le gestioni separate di ramo I dei PIP, che contabilizzano le attività al costo storico e non al valore di mercato, ottengono un rendimento medio dell’1,6%.

Nello stesso periodo, la rivalutazione del TFR è risultata pari al 2,5%.

Osservando la distribuzione dei risultati dei singoli comparti tra le diverse tipologie di forma pensionistica e le diverse linee di investimento, tutti i comparti azionari e anche una buona parte dei bilanciati mostrano rendimenti più elevati rispetto ai comparti obbligazionari e a quelli garantiti oltreché al TFR. Per ciascuna tipologia di linea di investimento, i fondi negoziali mostrano nel complesso una dispersione dei rendimenti dei singoli comparti inferiore a quella che registrano fondi aperti e PIP.

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Le adesioni aumentano dell’1,4%

Alla fine di marzo 2025, il totale di posizioni in essere delle forme pensionistiche complementari è di 11,3 milioni, l’1,4% in più rispetto a dicembre 2024. A tali posizioni, che includono anche quelle di coloro che aderiscono contemporaneamente a più forme, corrisponde un totale degli iscritti di 10,1 milioni. Nei fondi negoziali le posizioni sono cresciute di 76.400 unità (+1,8%), per un totale complessivo di 4,321 milioni. A tale crescita contribuiscono maggiormente il fondo rivolto al settore edile (+28.000 posizioni), destinatario dell’adesione contrattuale di lavoratori attraverso il versamento di un contributo, ancorché di importo modesto, a carico del solo datore di lavoro, e il fondo del pubblico impiego (+9.500 posizioni); incrementi netti significativi si registrano nel fondo destinato ai lavoratori del commercio e in quello rivolto all’industria metalmeccanica (rispettivamente +8.600 e +5.500 posizioni). Nelle forme pensionistiche di mercato, si contano 46.800 posizioni in più nei fondi aperti (+2,2%) e 25.600 in più nei PIP (+0,7%); alla fine di marzo, il totale delle posizioni in essere in tali forme è pari, rispettivamente, a 2,130 milioni e 3,890 milioni.

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Salgono i contributi e asset dei fondi pensione

Secondo i dati Covip, nel corso del primo trimestre del 2025, fondi negoziali, fondi aperti e PIP hanno raccolto nel complesso 4,2 miliardi di euro, in crescita dell’8,3% sul corrispondente periodo del 2024. L’incremento risulta maggiore per i fondi negoziali (9,7%). Il totale degli asset è di 244,3 miliardi di euro, lo 0,4% in più rispetto ai 243,4 miliardi di fine 2024. A fronte delle perdite in conto capitale determinate dall’andamento dei mercati finanziari; si registra un saldo positivo della gestione previdenziale. L’attivo netto è di 75,1 miliardi di euro nei fondi negoziali; si attesta a 37,6 miliardi nei fondi aperti e a 54,7 miliardi nei PIP.


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