Mercato azionario USA: l’uragano è passato?
David Sekera, CFA - 05/06/2025 | 13:21
Per ora il mercato è calmo, ma nei prossimi trimestri si prevede una maggiore volatilità.

Illustrazione di un binocolo con elementi grafici e grafico di serie temporali sullo sfondo

Punti chiave

  • Il mercato azionario statunitense viene scambiato con uno sconto di appena il 3%.
  • Pesiamo l’equity in linea con il mercato, ma sovrappesiamo i titoli value.
  • Il margine di sicurezza è minimo rispetto ai possibili rischi futuri.
  • Per ora il mercato è in una fase di relativa calma, ma nei prossimi trimestri si prevede una maggiore volatilità.

Mercato USA: outlook e valutazioni

Al 30 maggio 2025, in base alle nostre valutazioni, il mercato azionario statunitense era scambiato con uno sconto del 3% rispetto al fair value. Storicamente, questo valore è vicino al punto medio del mercato. Pur mantenendo un’esposizione al segmento equity in linea con il mercato, preferiremmo avere un più alto margine di sicurezza alla luce del potenziale di rischio di ribasso.

Ad esempio, il rapporto Prezzo/Fair value è sceso fino a uno sconto del 17% lo scorso 4 aprile 2025. A quel livello, abbiamo suggerito di sovrappesare il mercato USA, ritenendo che lo sconto fosse un margine di sicurezza più che sufficiente per gli investitori a lungo termine. In seguito a questo rimbalzo particolarmente rapido, siamo tornati a consigliare un’esposizione all’equity USA in linea con il mercato quando le valutazioni si sono avvicinate al fair value in modo da incassare i profitti accumulati in quel breve lasso di tempo.

Grafico che mostra la metrica storica del prezzo al fair value di Morningstar a fine mese dal 2011. - graphic - David Sekera - © Copyright 2025 Morningstar, Inc. All rights reserved.

È solo l’occhio dell’uragano?

Il mese scorso abbiamo notato che stavamo entrando in un periodo di relativa calma. A maggio, il mercato azionario statunitense è diventato particolarmente ottimista riguardo ai rischi maggiori che dovrà affrontare quest’anno. Tuttavia, questa calma sembra essere più simile all’occhio di un uragano che al passaggio di una singola tempesta.

Tariffe e negoziati commerciali

Il dramma del tira e molla sulle tariffe e sui negoziati commerciali rimarrà un rischio in sospeso fino alla conclusione dei negoziati. Secondo quanto riferito, i negoziati sono stati avviati, ma gli accordi definitivi non sembrano essere vicini alla conclusione. Inoltre, le controversie legali all’interno degli Stati Uniti hanno messo in discussione la validità dei dazi.

A questo punto, è quasi impossibile stabilire quando termineranno i negoziati commerciali e a quali conclusioni arriveranno. Sebbene i dazi peggiori siano stati sospesi, sospettiamo che i nuovi accordi potranno essere finalizzati solo all’avvicinarsi di queste scadenze. Fino ad allora, le notizie sui progressi e sulla sostanza dei negoziati commerciali potrebbero avere un impatto positivo o negativo sui mercati. Ad esempio, altri Paesi potrebbero diffondere selettivamente notizie ai media per cercare di destabilizzare i mercati statunitensi al fine di avere una leva negoziale più forte.

Crescita economica in rallentamento

Nei prossimi trimestri, prevediamo che l’economia e gli utili societari saranno distorti da diversi fattori. In primo luogo, il PIL del primo trimestre del 2025 è stato negativo dello 0,3%. Tuttavia, il dato negativo è dovuto a una quantità significativa di acquisti di beni esteri prima dell’implementazione delle tariffe. Escludendo l’impatto di questi acquisti, il tasso fondamentale di crescita economica sarebbe stato positivo.

Il PIL del secondo trimestre è destinato a subire un’inversione di tendenza. La stima GDPNow della Fed di Atlanta (stima non ufficiale del PIL USA) per il PIL del secondo trimestre è del 4,6%, ma lo US economics team di Morningstar prevede che il tasso fondamentale di crescita economica reale rallenterà rispetto al primo trimestre. Inoltre, il nostro team di economisti prevede che il tasso di crescita economica reale (escludendo l’aumento delle importazioni prima delle tariffe) continuerà a rallentare sequenzialmente per il resto del 2025.

In secondo luogo, sospettiamo che lo spostamento delle forniture produrrà numerose interruzioni alla produzione e potrebbe portare a rettifiche contabili, penalizzando così gli utili. Nell’ipotesi che le nostre previsioni economiche si realizzino e che il conseguente aumento delle importazioni provochi disagi, un rallentamento del tasso di crescita degli utili potrebbe deludere gli investitori e portare a una ricalibrazione al ribasso delle valutazioni di mercato.

L’aumento degli yield rende i mercati nervosi

In seguito alla debolezza dell’asta degli US Treasury a 20 anni, è aumentata la sensibilità alle variazioni dei rendimenti dei titoli di stato USA. Se i rendimenti dei Treasury statunitensi dovessero superare il 5%, prevediamo che ciò porterebbe probabilmente a un aggiustamento al ribasso delle valutazioni del mercato azionario statunitense.

Un allentamento della politica monetaria non sembra essere previsto a breve termine. Secondo il FedWatch del CME tool, il mercato non si aspetta che la Federal Reserve tagli presto il tasso sui federal-funds. Solo dopo la riunione di settembre il mercato prevede una probabilità superiore al 50% che la Fed tagli i tassi.

E non è solo il mercato obbligazionario statunitense a preoccupare gli investitori. I rendimenti delle obbligazioni giapponesi a lungo termine sono aumentati. Il rendimento delle obbligazioni giapponesi a 40 anni è aumentato di quasi 120 punti base quest’anno, raggiungendo il 3,70%, prima di scendere al 3,07%. Con l’aumento dei rendimenti e il calo dei prezzi delle obbligazioni, molti investitori hanno iniziato a interrogarsi sull’entità delle perdite incorporate nei bilanci delle banche e delle compagnie assicurative giapponesi. Con la popolazione più anziana tra i mercati sviluppati e un rapporto debito/PIL superiore al 260%, molti investitori si chiedono quanto a lungo i mercati giapponesi possano resistere a tassi di interesse più elevati.

Le prospettive future

Nei prossimi trimestri non saremmo sorpresi di assistere a una volatilità più elevata del solito a causa di queste variabili. Inoltre, il rischio geopolitico non sembra diminuire e potrebbe aggiungere un altro jolly al tavolo. Se avessimo ragione e il mercato azionario subisse un altro crollo, gli investitori potrebbero voler tornare a sovrappesare l’equity USA quando le valutazioni lo giustificheranno, come abbiamo visto a inizio di aprile.

Come posizionarsi in un mercato potenzialmente turbolento

Sulla base delle nostre valutazioni e relativamente agli stili di investimento, suggeriamo di:

  • Sovrappesare i titoli value, che scambiano con uno sconto del 14% rispetto al fair value.
  • Pesare in linea con il mercato i titoli blend, che sono scambiati con uno sconto dell’1% rispetto al fair value.
  • Sottopesare i titoli growth, che scambiano con un premio dell’11% rispetto al fair value.

Per quanto riguarda la capitalizzazione di mercato, i suggerimenti sono:

  • Sottopesare leggermente i titoli a large e mid cap per finanziare un sovrappeso nei titoli a piccola capitalizzazione.
  • Sovrappesare i titoli small cap, che scambiano con uno sconto del 20% rispetto al fair value.

Sebbene le azioni small cap rimangano significativamente sottovalutate, una posizione di overweight non dovrebbe essere considerata una scelta di breve termine, poiché potrebbe essere necessario un po’ di tempo prima che il sentiment del mercato si sposti verso una visione positiva sulle small cap. Storicamente, le azioni a piccola capitalizzazione ottengono i migliori risultati quando la Federal Reserve allenta la politica monetaria, l’economia è debole e pronta ad iniziare la ripresa, e i tassi di interesse a lungo termine sono in calo.

Non è questo il contesto attuale. Oggi le prospettive di politica monetaria sono particolarmente nebulose. Lo US economics team di Morningstar prevede un rallentamento sequenziale del tasso di crescita economica negli Stati Uniti e i tassi d’interesse a lungo termine sono rimasti per lo più in una fascia di oscillazione tra il 4,25% e il 4,75% dallo scorso novembre.

Grafico che analizza la metrica Morningstar price/fair value in base al riquadro dello stile. - graphic - David Sekera - © Copyright 2025 Morningstar, Inc. All rights reserved.

Le valutazioni dei settori negli USA

Il settore tecnologia è stato il più performante a maggio, con un rialzo del 10,30%. A seguito di questa impennata, il comparto è ora scambiato in linea con il fair value.

I titoli telecom hanno registrato il secondo rendimento più elevato a maggio, con un aumento del 9,59%. Tuttavia, anche dopo questa corsa, rimane il settore più sottovalutato. Sebbene Meta META sia salita di quasi il 17%, rimane un titolo a 4 stelle con uno sconto del 16%, mentre Alphabet GOOGL è salita del 7% a maggio e questo titolo a 5 stelle viene scambiato con uno sconto del 28% rispetto al fair value.

Per concludere, il terzo settore più performante, quello beni di consumo ciclici è salito dell’8,86% il mese scorso. Tuttavia, il 40% di questo guadagno è stato generato da Tesla TSLA, che ha registrato un’impennata del 18% a maggio. Tesla rappresenta quasi il 19% della capitalizzazione di mercato dell’indice settoriale e, di conseguenza, la variazione del suo prezzo e la sua valutazione possono influenzare pesantemente la media del comparto. A seguito di questo risultato, la valutazione del settore consumer cyclical è tornata a essere in linea con il fair value.

Tra i settori che hanno performato peggio c’è quello immobiliare, che è salito solo dell’1,02%. La valutazione del comparto è rimasta invariata, con uno sconto del 10% sul fair value, poiché alla performance positiva è corrisposta un aumento equivalente del fair value. Allo stesso modo, il settore dell’energia rimane significativamente sottovalutato, con uno sconto del 14% rispetto al fair value, dato che il mese scorso è salito solo dell’1,58%.

Il settore salute è stato l’unico a registrare una performance negativa, pari a -4,96%. Le perdite di Eli Lilly LLY e UnitedHealth UNH hanno rappresentato la maggior parte del calo del settore.

Il comparto consumer defensive rimane il più sopravvalutato, anche se sulla sua valutazione pesa in maniera determinante i titolo Costco COST, valutato con un rating di 1 stella, Walmart WMT, valutato con un rating 1 stella, e Procter & Gamble PG, valutato con un rating di 2 stelle. Questi tre titoli rappresentano il 31% della capitalizzazione di mercato dell’indice settoriale. Escludendo questi tre, il resto del settore tratta con uno sconto più ragionevole del 6% rispetto al fair value. I settori utility e finanza sono i due più sopravvalutati. In entrambi i comparti la sopravvalutazione è più diffusa e pochi titoli hanno un rating di 4 o 5 stelle.

Un grafico che analizza la metrica prezzo/fair value di Morningstar per settore. - graphic - David Sekera, David Sekera - © Copyright 2025 Morningstar, Inc. All rights reserved.


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