Usa e Europa ancora sotto il tiro della speculazione

Il downgrade della Grecia e il mancato accordo tra democratici e repubblicani sul debito americano fanno ricadere le Borse nell'incertezza.

Francesco Lavecchia 25/07/2011 | 17:24
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Apertura in ribasso per Wall Street che torna a vedere il rischio default sempre più vicino. Il summit tra i leader democratici e repubblicani tenutosi nel fine settimana non ha portato all’accordo auspicato dal presidente Barak Obama e l’appuntamento del 2 agosto è sempre più vicino. Gli investitori americani, comunque, non sembrano farsi prendere dal panico, i titoli delle principali banche statunitensi, Citigroup e Bank of America, contengono le perdite, almeno in avvio, cedendo poco più di un punto percentuale, e il loro impatto sugli indici di Wall Street vengono parzialmente compensati dai rialzi di utilities e produttori di materie prime. L’effetto più evidente dell’incertezza generata dal rischio debito è la crescita delle quotazione dei beni e valute di rifugio, quali oro e franco svizzero.

Bancari a picco a Piazza Affari
Le Borse europee hanno chiuso la seduta in ribasso, depresse dal doppio allarme default di Grecia, a cui Moody’s ha ridotto ulteriormente il rating sul debito, e Usa. Ha fatto eccezione la piazza di Francoforte, dove le perdite dei bancari sono state più che compensate dal settore automotive, particolarmente tonico grazie ai rialzi di Bmw e Daimler. La speculazione sui bancari sembra non avere fine e l’accordo unanime dei leader dell’area Euro sulla soluzione della crisi greca non ha raggiunto l’obiettivo di dare stabilità ai mercati. Anche oggi i bancari hanno continuato a perdere terreno sui listini del Vecchio continente. Dexia ha ceduto oltre l’8% e Bnp Paribas il 4,3%. I risultati del primo trimestre hanno penalizzano Ryanair, che oggi ha ceduto il 2,3%, mentre la svizzera Roche ha guadagnato il 2% dopo che BofA Merril Lynch ha alzato la sua raccomandazione sul titolo a buy.

Piazza Affari ha chiuso la seduta come la peggiore tra le Borse europee, con il Ftse Mib che ha ceduto il 2,47% e il Ftse All Share che ha segnato -2,23%. Molto male il settore finanziario, appesantito dai ribassi dei titoli bancari maggiori come Intesa Sanpaolo, Bpm, Banco Popolare, Banca Mps e Ubi Banca che hanno riportato perdite tra il 7 e l’8,4%, con alcuni di loro sospesi durante la seduta per eccesso di ribasso. Le note positive sono arrivate da Fiat Industrial, che è balzata a +5,4% grazie ai risultati conseguiti nel secondo trimestre, così buoni da far rivedere al rialzo gli obiettivi di fine anno. Il mercato ha accolto con favore la joint venture di Pirelli con la Russian Technologies facendo guadagnare al titolo della società milanese l’1,66%. Bene anche Tod’s (+1,71%) e Campari (+1,89%).

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Info autore

Francesco Lavecchia

Francesco Lavecchia  è Research Editor di Morningstar in Italia

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