Borsa cinese regina d’Asia

E’ salita del 130% nell’ultimo anno, staccando i principali listini asiatici. Nuovi collocamenti azionari e maggior apertura internazionale favoriscono gli acquisti. La Thailandia fa tremare gli altri mercati, ma la paura svanisce subito.

Sara Silano 29/12/2006 | 11:55
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Con un rally del 130% (in valuta locale), la Borsa di Shanghai è la regina dei mercati azionari asiatici nel 2006, seguita a distanza da Bombay (+47%) e Hong Kong (+34%). E’ stato marginale il rialzo del listino di Seul (+3,2%), che nel 2005 era stato tra i migliori.

La Borsa cinese ha brillato anche nell’ultimo mese, registrando una crescita del 30%. Sono stati minori i rialzi degli altri mercati. Singapore ha chiuso in crescita del 9%, Bombay e Hong Kong del 7% e Taiwan del 4% (tutti in valuta locale).

Ha portato la paura sui listini, la brusca discesa della Borsa thailandese, che in un giorno ha lasciato sul terreno il 15%, i

l maggior calo della sua storia, dopo che la Banca centrale ha introdotto misure restrittive sul libero afflusso di capitali, con l’obiettivo di rallentare l’apprezzamento del baht, la divisa locale, che danneggia le esportazioni. A differenza del 1997, quando la svalutazione della moneta di Bangkok aveva provocato un crollo in tutta l’area, l’effetto domino non c’è stato, grazie anche alla parziale marcia indietro delle autorità thailandesi, che hanno cancellato i vincoli sugli investimenti in azioni.

Sono state rassicuranti anche le parole dei ministri finanziari di Filippine, Indonesia e Malaysia, che hanno dichiarato di non voler introdurre misure analoghe per ridurre la perdita di competitività delle loro industrie. Inoltre, rispetto a dieci anni fa, i fondamentali economici sono migliori, in quanto le riserve in dollari sono raddoppiate (oltre 2.200 miliardi) e il sistema bancario è più solido.

Non ha risentito dei timori delle altre piazze asiatiche, la Borsa di Shanghai che ha aggiornato i suoi record storici. Ha contribuito al rialzo il collocamento di China Life, la maggior compagnia assicurativa del Paese nel ramo vita, che ha raccolto 3,6 miliardi di dollari offrendo agli investitori il 5,3% del capitale. Gli acquisti hanno premiato Icbc, che è diventata la terza banca mondiale per capitalizzazione e i titoli delle telecomunicazioni, in attesa della prossima assegnazione delle licenze per la telefonia di ultima generazione. Intanto, l’economia continua a crescere e si stima un incremento del 10,5% quest’anno e del 9,8% nel 2007.

Il Governo di Pechino prosegue nell’apertura agli operatori esteri. Poche settimane fa, è partita la riforma che permetterà alle banche straniere di aprire sportelli in Cina, entrando in concorrenza con gli istituti di credito locali. Inoltre, si moltiplicano le voci di una possibile riduzione del carico fiscale, per effetto dell’allineamento al 25% della tassazione dei redditi delle imprese.

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Info autore

Sara Silano

Sara Silano  è caporedattore di Morningstar in Italia

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