Partita aperta tra le banche europee

Prosegue il rally del comparto bancario che a livello mondiale mette a segno un +6,6% nell’ultimo mese. Un rialzo che nel mercato del Vecchio continente è stato ancora più evidente a causa dei processi di M&A in atto. Si infiamma la corsa per il controllo di Antonveneta, sulla quale Bpl rilancia.

Maria Grazia Briganti 16/06/2005 | 13:01
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Le operazioni di fusione e acquisizione (definite in gergo più tecnico M&A) che valicano i confini nazionali continuano a infiammare il comparto finanziario. Nell’ultimo mese l’indice Msci World financial è salito del 6,6%, l’8,8% da inizio anno. Un rialzo ancor più sostenuto nel mercato europeo, interessato dai processi di consolidamento, parola d’ordine per gli istituti bancari e assicurativi, spinti dalla continua ricerca di dimensioni efficienti.

Dopo l’Opa lanciata dagli olandesi di Abn Amro su Antonveneta e quella, meno infervorata, di Bbva su Bnl, l’italiana Unicredit ha fatto la mossa contraria e dall’Italia è partita alla conquista di una banca estera, la tedesca Hypovereinsbank. L’operazione, spiega l’istituto in una nota diffusa al mercato, ha complessivamente un valor

e di 19,2 miliardi di euro e rappresenta la maggiore transazione mai avvenuta in Europa.

Dall'unione di Unicredit e Hvb nascerà la quarta banca dell'area euro (la prima nell'Europa dell'Est), con 11 milioni di clienti (su una base potenziale di oltre 28 milioni), 733 miliardi di asset gestiti, 7.000 sportelli e 126mila dipendenti in 19 paesi. Il gruppo Uc-Hvb, in particolare, sarà 2° in Germania, il 1° in Austria, Polonia, Bulgaria e Croazia.

Il mercato, smaltita la sorpresa iniziale, ha accolto con favore i vantaggi strategici e le prospettive di crescita del nuovo gruppo bancario italo/tedesco e le quotazioni di entrambe le banche hanno registrato rialzi significativi.

“Un precedente importante, che apre la strada a un trend destinato a continuare” spiega Luca Comi, responsabile dell’Ufficio Studi di Centrosim. Un processo finora ostacolato dal fatto che non erano stati completati i processi di integrazione fra la realtà domestiche per il raggiungimento di dimensioni di rilievo” continua Comi “Un secondo ostacolo è rappresentato dalle barriere normative locali che hanno creato difficoltà nelle aggregazioni, ma ora tali rigidità, presenti non solo in Italia, hanno cominciano ad allentarsi”.

Sempre sul listino italiano, la partita tra Abn Amro e Banca Popolare di Lodi, che ha lanciato una controfferta sulla banca padovana si fa sempre più accesa. In un gioco al rilancio che ha visto Bpl avanzare una contro-opa, seguita dalla nuova offerta al mercato di Abn Amro, al prezzo di 26,5 euro su ogni azione Antonveneta, la banca lodigiana guidata da Gianpiero Fiorani non è intenzionata a mollare la presa. Dopo essere arrivata al 25% del capitale, ha nuovamente alzato la posta in gioco e portato il prezzo a 27,5 euro, mettendo sul piatto altri 600 milioni di euro che dovrebbero provenire da un aumento di capitale sul quale, però, Bankitalia ha chiesto garanzie.

Nel frattempo, sarà il vecchio consiglio di amministrazione, scaduto lo scorso 30 aprile, e il presidente Tommaso Cartone a guidare Antonveneta fino alla prossima assemblea del 25 luglio. Il vecchio consiglio ha ripristinato i precedenti amministratori, dopo la decisione del giudice Giuseppe Amenduni, di sospendere gli amministratori eletti il 30 aprile, tutti uomini targati Bipielle.

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Maria Grazia Briganti  è stata editor & analyst di Morningstar Italy

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