Tassi in rialzo, ma solo negli Usa

I gestori europei non si attendono sorprese sulla politica monetaria della Fed che alzerà il costo del denaro americano di 25 basis point nella riunione di oggi. Tassi fermi, al contrario, sono previsti in Eurolandia e Regno Unito. Le preferenze vanno alle azioni europee e al comparto farmaceutico.

Maria Grazia Briganti 03/05/2005 | 14:12
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La Federal Reserve alzerà i tassi di interesse americani di 25 basis point nella riunione del Fomc fissata per oggi. Ne è convinto il 96% dei gestori interpellati da Morningstar nel consueto sondaggio mensile condotto su base europea.

E tutti concordano nel ritenere che l’azione della Banca centrale americana non verrà seguita dalla BCE nella riunione di domani, né, secondo l’89% degli intervistati, dalla Banca Centrale di Inghilterra nel meeting fissato per il 9 maggio.

Di conseguenza, i money manager europei si attendono che i tassi di interesse sia a lungo che a breve termine continueranno a crescere più in America che nella z

ona euro.

In particolare, per il 62% degli intervistati i bund a tre mesi resteranno invariati, mentre il 60% ritiene che i bond Usa trimestrali cresceranno dai 50 ai 100 punti base. Lo stesso andamento è previsto da oltre il 70% del campione per quanto riguarda i Treasury a 10 anni.

In uno scenario di tassi in crescita, non sorprende che i fondi obbligazionari non siano considerati i protagonisti dei nuovi lanci di prodotti nei prossimi 12 mesi. Al contrario, per la prima volta da febbraio 2003, saranno i fondi a ritorno assoluto, gli hedge funds, i prodotti strutturati e altre tipologie più sofisticate a dominare la nuova offerta.

Sì ad azioni europee e ai titoli farmaceutici

Dopo la flessione del 2004, il settore farmaceutico guadagna consensi tra i money manager europei. Per il 30% sarà il comparto migliore nel corso dei prossimi 12 mesi, seguito da quello energetico che raccoglie il 20% delle preferenze, mentre è del 18% la fetta di coloro che ritengono che quest’ultimo abbia corso troppo negli ultimi mesi.

Secondo la maggior parte degli intervistati, è plausibile un rialzo dei corsi azionari internazionali tra il 5 e il 10% nei prossimi 12 mesi. Nelle scelte di investimento, è privilegiato il mercato europeo, ritenuto il più performante a un anno dal 44% dei gestori. Nessuno ritiene che sarà il peggiore.

Al contrario, si acuisce il pessimismo sulla Borsa americana, la meno brillante secondo il 67% dei money manager (era il 51% a marzo).

Il sondaggio è stato condotto tra il 18 e il 25 aprile 2005. Hanno partecipato questo mese 46 società di gestione europee, le più grandi per asset under management, che gestiscono in media 59 miliardi di euro e hanno in batteria 88 fondi. L’indagine, svolta dalle sedi locali di Morningstar in Italia, Benelux, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Norvegia, Spagna, Svezia e Svizzera, illustra i trend dell’industria del risparmio gestito nel Vecchio Continente e le attese sull’andamento dei mercati nei successivi 12 mesi. Per l’Italia hanno partecipato Aletti Gestielle, Banca Fideuram, Monte Paschi am, Nextra Im, Pioneer IM.

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Maria Grazia Briganti  è stata editor & analyst di Morningstar Italy

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