Il patrimonio del fondo diventa troppo grande e il gestore dice stop a nuove sottoscrizioni. Accade per l’American Growth fund di Fidelity Investments, fondo azionario Nord America small cap, che negli ultimi diciotto mesi ha visto crescere i suoi asset fino a 1,4 miliardi di dollari. Tali dimensioni, insieme alla scarsa liquidità dei titoli a medio-bassa capitalizzazione, ha comportato per il gestore, Neal Miller, una difficoltà sempre maggiore nell’acquisto delle azioni, che a suo avviso costituiscono le opportunità più interessanti.
Per non compromettere le performance future, Fidelity ha deciso di scoraggiare l’investimento in tale fondo. A partire dal 21 novembre saranno prese varie iniziative attraverso i canali distributivi. Cesseranno le promozioni dell’American Growth fu
nd, verranno eliminati gli sconti, non sarà più possibile sottoscriverlo online e ai distributori non verrà più pagata la commissione iniziale. “Gli investitori attuali non saranno influenzati da questi cambiamenti”, dice una nota della società. “E i risparmiatori che hanno sottoscritto piani di accumulo potranno continuare a investire secondo le esistenti condizioni”.
A cinque anni, il fondo ha reso l’89% contro una media di categoria del 50%, mentre da gennaio il rendimento è del 18%, in linea con gli altri fondi azionari Nord America small e mid cap. La gamma di fondi Fidelity con esposizione al mercato americano comprende l’America fund (+8,6% da inizio anno), l’International fund (+7,8%), e il Portfolio selector global growth fund (+13,3%). Il primo è un azionario Nord America large cap, gli altri due sono azionari internazionali large cap, con forte esposizione negli Stati Uniti.
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