Cosa significano i dazi sui veicoli elettrici cinesi per i titoli dell'auto USA?

Per le aziende statunitensi che sviluppano veicoli elettrici a prezzi accessibili, come Tesla, General Motors e Ford Motor, questo crea un'opportunità per catturare la domanda dei consumatori.

Seth Goldstein 15/05/2024 | 11:17
Facebook Twitter LinkedIn

Tesla

Il 13 maggio, gli Stati Uniti hanno annunciato una serie di nuovi dazi sulle importazioni cinesi. Si tratta di dazi del 100% sui veicoli elettrici, del 25% sulle batterie agli ioni di litio e sulle loro parti e del 25% sui minerali critici come grafite, magneti permanenti e cobalto.

I dazi limiteranno probabilmente le importazioni statunitensi di veicoli elettrici, batterie e materiali per batterie. Tuttavia, questa notizia non cambia la nostra visione sull'adozione dei veicoli elettrici negli Stati Uniti. Prevediamo ancora che il paese possa raggiungere il 40% di adozione di veicoli elettrici entro il 2030. Le tariffe fanno seguito all'Inflation Reduction Act del 2022, che ha creato sussidi federali per i veicoli elettrici fino a 7.500 dollari, a condizione che le batterie e i minerali critici in esse contenuti fossero prodotti negli Stati Uniti o da un partner di libero scambio.

Dato che l'adozione dei veicoli elettrici negli Stati Uniti è ancora nella fase iniziale e che le sovvenzioni possono rappresentare un importante driver delle vendite, riteniamo che i provvedimenti governativi abbiano già incentivato le case automobilistiche a cercare una catena di approvvigionamento che eviti le importazioni cinesi.

Nel frattempo, pensiamo che i dazi probabilmente terranno molti veicoli elettrici cinesi a basso costo fuori dagli Stati Uniti. Al momento, riteniamo che la mancanza di opzioni elettriche nei segmenti di auto più economiche freni l'adozione dei veicoli elettrici negli Stati Uniti. Per le case automobilistiche americane che stanno sviluppando veicoli elettrici a prezzi accessibili, come Tesla (TSLA), General Motors (GM) e Ford Motor (F), questo crea un'opportunità per catturare la domanda dei consumatori statunitensi.

Ci ha sorpreso che il litio non sia stato incluso nell'elenco, poiché la Cina controlla la maggior parte della capacità di raffinazione del litio a livello mondiale. Tuttavia, poco di questo litio viene esportato negli Stati Uniti, poiché la Cina esporta invece batterie agli ioni di litio in America. Comunque, i principali produttori di litio quotati in borsa negli Stati Uniti hanno attività globali che raffinano il litio negli Stati Uniti e in Cina o vendono a entrambi i paesi, il che limita l'impatto di un'eventuale dazio. Non vediamo cambiamenti nelle nostre previsioni di aumento dei prezzi del litio nella seconda metà del 2024.

 

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

Iscriviti alle newsletter Morningstar.

Clicca qui.

Facebook Twitter LinkedIn

Titoli citati nell'articolo

Nome TitoloPrezzoCambio (%)Morningstar Rating
Ford Motor Co11,07 USD-0,27Rating
General Motors Co57,62 USD-0,16Rating
Tesla Inc311,18 USD-5,77Rating

Info autore

Seth Goldstein  è Equity Analyst di Morningstar.

© Copyright 2024 Morningstar, Inc. Tutti i diritti sono riservati.

Termini&Condizioni        Privacy        Cookie Settings        Disclosures