Mercati privati e M&A

Nonostante i problemi, non solo legati alla pandemia, le fusioni e acquisizioni in Europa sono cresciute. Le operazioni portate avanti dai private equity rappresentano una quota crescente del totale di questo tipo di deal. L’Italia spera in un 2021 in ripresa.

Marco Caprotti 16/02/2021 | 09:03
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M&A in private markets

Pandemia, preoccupazioni legate a Brexit e scelte protezionistiche da parte di alcuni stati. Il 2020 poteva essere un anno nero per le fusioni e acquisizioni in Europa che, al contrario, hanno risposto bene alle sfide. Soprattutto quelle supportate dai fondi di private equity.

Operazioni di M&A in Europa
M&A in europa

Per il quinto anno consecutivo il valore generale delle transazioni ha superato i 1.000 miliardi di euro, mentre il numero dell'operazioni (circa un migliaio) è rimasto sostanzialmente in linea con quello del 2019. Nel quarto trimestre, il volume di M&A ha anche raggiunto il record trimestrale più alto dal primo quarter del 2017.

Le 10 maggiori operazioni di M&A del 2020
Top 20 M&A in Europa“Il dato interessante, dal punto di vista dei mercati privati, è che il 33,7%  delle operazioni, in termini di controvalore, arriva da fusioni e acquisizioni sponsorizzate da società di private equity”, spiega Dominique Mondesir, Private capital analyst EMEA di PitchBook. “Considerando il favorevole momento per il mercato del credito, i tassi di interesse bassi, l’alto numero di imprenditori disposti a vendere o a fondere la loro azienda e gli oltre 194 miliardi di euro di capitale raccolti dai fondi di private equity negli ultimi due anni possiamo dire che questo tipo di M&A aumenteranno nel 2021”.

A livello settoriale il 21,9% dei volumi di attività totale delle M&A è arrivato dal settore IT. Si tratta di un record storico e di un balzo rispetto al 13% di un decennio fa. “Anche il settore healthcare ha visto una forte crescita”, dice l’analista. “In entrambi i casi si tratta dei comparti che hanno saputo rispondere prima e meglio al Coronavirus e che potranno farlo anche nel caso di prossime emergenze sanitarie”.

M&A per settore
M&A per settore

Attacco e difesa
Il futuro della creazione di valore attraverso le fusioni e acquisizioni passa soprattutto da uno scenario di ripresa post-Covid che, nei grafici, ha la foma di K (a indicare un profondo distacco fra le aziende che riusciranno a sopravvivere e quelle destinate a soccombere). 

In questo quadro le società potranno utilizzare le M&A o come attacco o come difesa. “Nel primo caso le M&A mirano ad ampliare la quota di mercato”, dice l’analista. “Nel secondo puntano a recuperare quella persa”, dice l’analista. “Chi sceglierà l’attacco, tuttavia, si troverà a che fare con società che hanno alte valutazioni. La difesa, invece, sarà utile ad aziende in settori ciclici come i viaggi o l’energy (fra i più colpiti dalla pandemia, Ndr) per raggiungere economie di scala e rimettere in ordine i bilanci”.

Il quadro in Italia
Dopo anni di crescita, in termini di volumi, il mercato M&A in Italia ha chiuso il 2020 in forte calo. La situazione di emergenza sanitaria, infatti ha rallentato la chiusura di operazioni già avviate e rimandato progetti allo studio, in particolare, quelli cross-border (che interessano le società di paesi diversi). Questo è risultato (secondo i dati elaborati da KPMG e AIFI, l’associazione italiana di private equity, venture capital e private debt) in una contrazione sia in termini di numero di operazioni (873 contro le 1.085 del 2019), sia in termini di controvalore complessivo (36,2 miliardi di euro contro i 52,4 miliardi del 2019).

“Il mercato M&A del 2020 si è chiuso con deal annunciati per oltre 75 miliardi di euro di controvalore”, spiega lo studio. “Le aspettative sono che il 2021 possa segnare il ritorno del mercato M&A a livelli vicini al 2018 (90 miliardi di euro)”. La speranza, però, è quella di rivedere i numeri record del 1999, del 2000 e del 2007, caratterizzati da controvalori superiori ai 100 miliardi di euro.

La  carne al fuoco, guardando a diversi settori, non manca.

-Dopo l’acquisizione di UBI, nel 2020, il settore bancario nel 2021 potrebbe vedere nuove aggregazioni: la cessione di Mps da parte del Tesoro, l’Opa di Crédit Agricole su Creval e la possibile fusione tra Banco Bpm e Bper.

-Il settore consumer attende il completamento dell’aggregazione, nel comparto dello streetwear di lusso, tra Moncler e Sportswear Company (marchio Stone Island) per un controvalore di 1,15 miliardi.

-A livello di family company, a fine 2020 il gruppo Ferrero ha annunciato di aver raggiunto un accordo definitivo per rilevare la società UK Eat Natural (prodotti a base di cereali), mentre la spagnola Ebro Foods ha ufficializzato l’accordo con Barilla per la cessione delle attività di produzione e commercializzazione di pasta secca in Canada.

 

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Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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