Millennials tra tecnologia e sostenibilità

Igor Lazzaroni (Feduf) spiega come le giovani generazioni abbiano un rapporto coi soldi molto diverso dai propri genitori. Merito di app e smartphone, oltre che della loro sensibilità ai temi ESG. Attenzione, però, a non perdere di vista il valore del denaro.

Valerio Baselli 21/10/2019 | 09:38
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Valerio Baselli: Buongiorno e benvenuti. Sono Valerio Baselli e oggi ho il piacere di trovarmi in compagnia di Igor Lazzaroni, responsabile ufficio stampa FEduF, cioè la Fondazione per l’educazione finanziaria e al risparmio di ABI. Grazie di essere qui.

Igor Lazzaroni: Grazie a voi di avermi invitato.

Baselli: Ottobre è ormai diventato il mese dell’educazione finanziaria. Per quest’occasione FeduF ha organizzato una serie di iniziative su tutto il territorio nazionale. Ci può spiegare brevemente di cosa si tratta e perché tali attività sono importanti?

Lazzaroni: Il mese dell’educazione finanziaria è giunto quest’anno alla sua seconda edizione, è una serie di iniziativeorganizzate dal Comitato nazionale per l’educazione finanziaria presieduto dalla professoressa Lusardi. In questo ambito, Feduf organizza circa un’ottantina di manifestazioni su tutto il territorio nazionale che sono importanti per portare le persone a contatto con i temi dell’economia nel senso più concreto del termine, quindi l’economia più prossima alla vita quotidiana delle persone.

Baselli: Focalizziamoci un attimo sui giovani, i cosiddetti Millennials. In che modo le giovani generazioni differiscono dai loro genitori in ambito finanziario? E quali sono le principali sfide che li riguardano?

Lazzaroni: I giovani innanzitutto differiscono dalle precedenti generazioni per gli strumenti che oggi hanno a disposizione. Hanno app, hanno smartphone, e quindi già questo gap tecnologico rispetto alla generazione precedente, anzi, questo vantaggio tecnologico, rende profondamente differente il loro rapporto col denaro, che diventa più virtuale e meno materiale. Hanno quindi bisogno di riconquistare il valore del denaro, nel senso di percepire che ogni soldo che esce dalla tasca, sia che esca attraverso lo smartphone sia che esca dal portafoglio, viene speso e che costa fatica e lavoro.

Baselli: Chiudiamo col tema della sostenibilità. Spesso si pensa che i giovani siano molto più sensibili alle tematiche della sostenibilità rispetto alle generazioni passate, anche in ambito finanziario. Si sente di confermare questa tendenza? E quali sono le ragioni principali secondo lei?

Lazzaroni: C’è sempre stata nel corso degli ultimi 40-50 anni una sensibilità ambientale. Periodi storici differenti con sensibilità differenti. Per quanto riguarda il punto di vista finanziario, i giovani sono soprattutto sensibili a quegli strumenti o aziende che sostengono investimenti e produzioni etiche, quindi sostenibili sia dal punto di vista finanziario, sia dal punto di vista ambientale, sia dal punto di vista del lavoro delle persone. Senza contare, faccio anche lezioni in questo ambito, che l’utilizzo del denaro contante ha un costo in termini ambientali, perché significa carta, inchiostro e trasporto su gomma. Sono tutti aspetti ai quali le giovani generazioni sono assolutamente sensibili.

Baselli: Grazie ancora a Igor Lazzaroni.

Lazzaroni: Grazie.

Baselli: Per Morningstar, Valerio Baselli, grazie per l’attenzione.

Leggi tutti gli articoli della Settimana Speciale dedicata all’educazione finanziaria.

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Info autore

Valerio Baselli

Valerio Baselli  è Giornalista di Morningstar.

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