La crescita globale darà la spinta ai mercati azionari?

L’economia mondiale migliora, anche negli emergenti. Gli investitori equity ne approfittano ma, dicono gli analisti di Morningstar, bisogna inziare a considerare i rischi.

Marco Caprotti 31/10/2018 | 16:54
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Quando si elimina il rischio dalla propria vita – spiegava il padre della psicanalisi Sigmund Freud – non resta molto. Dovrebbero saperlo bene gli investitori che si muovono a livello globale che, in questo periodo, sono alle prese con le opportunità di crescita date dall’economia mondiale, ma anche con una serie di pericoli sempre più rilevanti. “In generale le prospettive per l’azionario globale continuano a poggiare su due pilastri”, spiega Peter Gee, fund analyst di Morningstar. “Da una parte ci sono la buona performance dell’economia Usa e il buon andamento macro globale, incluso quello di alcuni emerging. Dall’altra vanno analizzati i potenziali impatti di una guerra commerciale, le alte valutazioni dell’equity, i maggiori rendimenti dei bond e alcuni problemi geopolitici”.

Le buone notizie
Negli Stati Uniti gli utili aziendali stanno aumentando. “I numeri hanno potuto beneficiare di una serie di eventi particolari come la crescita dei prezzi dell’energia e gli sgravi fiscali alle imprese. Sono fattori che conteranno sempre meno”, dice Gee. “Tuttavia, la performance resta impressionante”.

Nel frattempo, dal fronte macro le notizie sono rassicuranti. In Usa l’occupazione continua a crescere. “Secondo le ultime indiagini di consensus l’economia dell’Eurozona nel 2019 dovrebbe aumentare di quasi il 2% e dell’1,2% in Giappone”, dice l’analista. “Non sono numeri eccezionali e potrebbero essere messi in discussione da qualche shock. Ma possiamo dire che, se tutto andrà bene, le economie sviluppate contribuiranno all’espansione alla quale stiamo assistendo da quando è finita la crisi finanziaria”.

La loro parte la faranno anche le economie emergenti. “I problemi di alcune aree in via di sviluppo hanno dominato la scena ultimamente, ma vale la pena sottolineare che paesi come India e Cina l’anno prossimo cresceranno. Per le due economie emergenti più grandi, il progresso dovrebbe essere molto forte: India +7,3% e Cina +6,3%”.

Nelle tabelle sottostanti è riportata l’esposizione netta alle diverse aree geografiche dei fondi con Analyst rating delle categorie Morningstar in cui sono raccolti gli strumenti che investono nelle Large cap globali (Blend, Growth e Value). A fondo pagina la tabella relativa ai fondi Small cap.

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I rischi
Lo scenario principale, insomma, sembra essere quello di un miglioramento della congiuntura globale. Ma gli operatori non dimenticano i rischi. “Parlando con i gestori abbiamo capito che la preoccupazione maggiore è quella legata al protezionismo Usa nei confronti dei suoi partner d’affari”, dice Gee. “Altri ostacoli ai commerci, tuttavia, potrebbero arrivare da Brexit”.

Un altro issue che allarma i mercati riguarda le Banche centrali. “Una normalizzazione delle politiche monetarie più veloce del dovuto potrebbe influenzare negativamente la crescita economica”.

C’è poi da considerare l’atteggiamento degli investitori: alle prese con una crescita dei mercati che dura da 10 anni, secondo Gee potrebbero avere un atteggiamento troppo rilassato nei confronti dei potenziali rischi. “L’indice sulla volatilità VIX (detto anche l’indice della paura, Ndr) è tornato ai livelli minimi e indica che gli investitori non vedono rischi particolarmente preoccupanti all’orizzonte. Ci vorrebbe, invece, un po’ più di cautela, considerando il tipo di ostacoli finanziari, economici e geopolitici con cui potrebbero avere a che fare nei prossimi mesi”.

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L'analisi è stata realizzata con la piattaforma per professionisti finanziari, Morningstar Direct. Clicca qui per saperne di più sulle sue funzionalità.

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Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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