Occhio ai “cadaveri camminanti” sui listini europei. Gli analisti di BofA lanciano l’allarme default per le società quotate sulle Borse del Vecchio continente nel caso di aumento dei tassi di interesse. L’esperienza delle aziende del settore energetico negli Usa ne è la dimostrazione: in un contesto non favorevole, caratterizzato dalla flessione dei prezzi del greggio e dal rallentamento dell’economia cinese, la fine del Quantitative easing da parte della Federal Reserve ha fatto mancare la liquidità necessaria a quelle di loro già in grave stress finanziario determinandone il loro fallimento (Figura 1).
Figura 1: Default società energetiche Usa
Un fenomeno molto simile è atteso anche in Europa (Figura 2). All’aumentare della liquidità iniettata dalla Banca centrale europea nel mercato obbligazionario (come ad esempio dal 2013 al 2016) si è assistito a un aumento delle società “zombi”, cioè di quelle in situazioni finanziare al limite dell’insolvenza. Anche in questo caso, secondo gli analisti, il rallentamento del ritmo di acquisto di titoli governativi e corporate bond da parte della Bce trasformerà gli zombi in default.
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