Quando il rischio è nella dimensione

Le small cap americane hanno tratto vantaggio dall’elezione di Trump; quelle inglesi hanno sofferto dopo Brexit. Quale lezione per l’investitore?

Sara Silano 21/03/2017 | 10:13
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Trump ha avuto lo stesso effetto su tutti i titoli quotati a Wall Street? E Brexit sulle azioni inglesi ed europee? La risposta è no. Se scomponiamo gli indici in tutti i loro fattori di rischio, scopriamo che le reazioni (e quindi le performance), sono state differenti.

Tra i 36 fattori su cui si basa il Global risk model, elaborato da Morningstar per valutare le azioni, ci sono le dimensioni aziendali, misurate in termini di capitalizzazione, oltre all’esposizione geografica, settoriale e di stile. Nel grafico 1, vediamo come large, small e mid cap si siano comportate in modo differente nella fase pre e post elettorale negli Stati Uniti. Le piccole sono state quelle che hanno sofferto di più durante la campagna elettorale, ma hanno avuto il rimbalzo più significativo subito dopo.

Confronto fra gli indici MSCI USA large, small e mid cap prima e dopo l'elezione di Trump

Confronto tra gli indici MSCI USA large, small e mid

L’America punta sulla crescita
“La vittoria di Trump ha modificato rapidamente e drasticamente il clima economico, in senso positivo”, si legge in una nota di David J. Eiswert , gestore del fondo T. Rowe Price Global Focused Growth Equity. “Una politica americana maggiormente orientata alla crescita, basata sia su tagli fiscali che sulla spesa per infrastrutture, e un processo di deregolamentazione mirato a stimolare gli investimenti hanno innescato nuove speranze per un miglioramento duraturo delle dinamiche di crescita, sia negli Stati Uniti che su scala globale”.

Perché le small cap sono state le principali protagoniste del “Trump rally”? Come spiega Monika Dutt, fund analyst di Morningstar, sono queste le aziende che possono beneficiare maggiormente del motto del nuovo presidente “Make America Great Again” (rendere di nuovo grande l’America, Ndr), delle possibili riforme fiscali, degli incentivi per le infrastrutture e della de-regolamentazione della finanza. Inoltre, sono più protette dai rischi di guerra commerciale, dato che il loro giro di affari è soprattutto legato al mercato interno.

La ferita di Brexit
Non è stato così per le piccole imprese inglesi, dopo il voto a favore dell’uscita dall’Unione europea. Come mostra il grafico 2, il livello più basso è stato toccato dopo il referendum del 23 giugno 2016 e successivamente l’andamento è sempre stato inferiore all’indice delle large cap del Regno Unito. Queste ultime sono più influenzate dai trend economici globali, ma soprattutto hanno tratto beneficio dalla svalutazione della sterlina essendo maggiormente orientate alle esportazioni. Al contrario, le small cap dipendono di più dal quadro congiunturale domestico e le previsioni sono per una crescita più lenta nei prossimi anni.

Confronto tra gli indici MSCI UK large, small e mid cap prima e dopo Brexit

Confronto indici MSCI UK di stile

Il premio per il rischio
Il fattore dimensionale è solo uno dei 36 analizzati dal Global risk model di Morningstar, altri sono geografici, industriali, valutari e di stile. Ad esempio, se consideriamo gli indici dei macro-settori statunitensi, vediamo come i ciclici abbiano corso più dei difensivi dopo l’elezione di Donald Trump (vedi figura 3). In questo caso, oltre alle politiche annunciate dal nuovo inquilino della Casa Bianca, hanno pesato anche le attese sull’inflazione e il rialzo dei tassi.

Confronto tra gli indici MSCI settoriali USA prima e dopo l'elezione di Trump

Confronto tra gli indici settoriali USA

Indipendentemente dal fattore considerato, questo tipo di analisi permette di identificare le singole fonti di rischio e rendimento e il “premio” che si ottiene per l’esposizione a ciascuna di esse. In questo modo è possibile costruire portafogli con un più alto grado di diversificazione.

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Info autore

Sara Silano

Sara Silano  è caporedattore di Morningstar in Italia

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